La notizia del giorno è che mangeremo insetti anche in Unione Europea. L’EFSA, European Food Safety Authority, ha dato parere positivo alla commercializzazione della tarma della farina in tutta l’Unione. Il tenebrione mugnaio potrà essere venduto sotto forma di insetto essiccato, farina o in piacevoli snack.
La delibera europea
L’EFSA il 13 gennaio di quest’anno aveva rilasciato un dettagliato rapporto sulla valutazione delle proprietà del cosiddetto “novel food” (un bel modo per dire insetti commestibili). Martedì 4 maggio ha dato il via libera!
Nella valutazione di gennaio aveva però lanciato un avvertimento, dato che “Le formulazioni a base di insetti possono essere ricche di proteine, anche se i livelli reali di proteine possono essere sovrastimati quando è presente la sostanza chitina, un componente principale dell’esoscheletro degli insetti. Criticamente, molte allergie alimentari sono legate alle proteine, quindi valutiamo se il consumo di insetti potrebbe scatenare reazioni allergiche. Queste possono essere causate dalla sensibilità di un individuo alle proteine degli insetti, dalla reattività incrociata con altri allergeni o da allergeni residui del mangime degli insetti, per esempio il glutine.”
Quindi, se volete provare gli insetti commestibili, attenzione a possibili reazioni allergiche, che oggi non conosciamo (almeno sulla popolazione europea) visto che non mangiamo insetti. Almeno volontariamente, perché comunque li si trova nelle farine e negli ortaggi finendo in piccola quantità dentro il piatto.
Mangiare insetti non è una novità
Nel nostro libro “Investire nei megatrend del futuro” un capitolo è dedicato all’alimentazione con insetti. Come spieghiamo, in natura esistono un migliaio di specie commestibili che sono già nella dieta dell’80% delle nazioni del pianeta a esclusione di quelle occidentali.
In questa foto, che ho scattato al Museo di Lione qualche anno fa, vengono mostrati gli insetti già oggi commestibili, in gran parte del mondo.
Con nostra sorpresa i consumatori nordamericani sono quelli più propensi a sostituire la carne con cibo a base d’insetti grazie a una serie di fattori dietetici, culturali e ambientali. Mentre, secondo un articolo del sito Dissapore, ben il 54% degli italiani è contrario a mangiare insetti!
Il mercato del cibo a base di insetti è variegato
Per rendere piacevole l’esperienza gustativa gli insetti vengono ridotti in farina e serviti sotto forma di pasta, pane, hamburger e barrette energetiche.
Secondo un report di Meticulous Research® il mercato del cibo a base di insetti avrà un valore di 1,2 miliardi di dollari nel 2023 con una crescita del 23% CAGR dal 2018 e sta creando un vasto ecosistema di aziende, nessuna quotata, tra cui segnaliamo il produttore olandese di farine da insetti ProtiFarm, la francese Jimini’s che produce alimenti a base di grilli e l’italiana Insetti Commestibili che ricava farina edibile dai bozzoli del baco da seta.
In Giappone è possibile allevare in casa gli insetti che poi verranno messi in tavola. Insomma, allevamento a metro zero e riduzione dell’impatto ambientale assicurato. La già citata ProtiFarm ha pubblicato sul suo sito la comparazione tra l’allevamento del tenebrione (lo scarafaggio Alphitobius diaperinus) e quello di polli, maiali e vitelli in termini di impatto ambientale su gas serra, terra, acqua ed energia non rinnovabile che si riduce fino a 15 volte.
Ecco qui una foto del kit di allevamento casalingo che potete comprare nel Paese del Sol Levante.
Conclusioni
A oggi non esistono produttori di insetti commestibili quotati in Borsa. Investendo in questo mercato, magari attraverso il crowdfunding, i fattori critici da considerare sono l’aspetto normativo di ogni paese, le barriere psicologiche ed etiche e le reazioni allergiche che possono colpire i consumatori non avvezzi a mangiare insetti.
Buon appetito, care lettrici e cari lettori!