L’energia nucleare diventa green? In Europa sembra di sì a leggere la bozza del rapporto che ha preparato il Joint Research Centre della Commissione Europea. In questo articolo vedremo di capire il perché e soprattutto come l’investitore può cogliere questa opportunità.
Indice
La EU Sustainable Finance Taxonomy
Tutto nasce dalla necessità della Commissione Europea di completare in tempi rapidi la cosiddetta “tassonomia della finanza sostenibile”, che elenca rigorosamente quali attività economiche possono essere definite investimenti sostenibili nell’UE, ovvero rispettino certi criteri ambientali.
Come spiega il Technical Report “Taxonomy: Final report of the Technical Expert Group on Sustainable Finance” scaricabile in formato pdf cliccando sul link, la EU Taxonomy è lo strumento per aiutare gli investitori, le aziende, emittenti e promotori di progetti a navigare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, resiliente ed efficiente nell’uso delle risorse.
L’OCSE stima che a livello globale saranno necessari 6,35 trilioni di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi entro il 2030, ma le risorse del settore pubblico non saranno sufficienti e quindi sarà necessario l’intervento di capitale istituzionale e privato.
Quindi la finanza sarà un fattore critico per alimentare (e finanziare) miglioramenti trasformativi nelle industrie esistenti. E, aggiungo io, gli investitori saranno più propensi a mettere soldi in aziende e temi considerati ESG e “green”.
Il ruolo del nucleare nella transizione all’economia verde
Nel mio articolo dell’8 febbraio intitolato “Nucleare, uranio e Green Economy. La strana alleanza” ho trattato questo tema spiegando che l’unica fonte energetica non inquinante, già utilizzata su scala globale e capace di garantire continuità di produzione di energia pulita è l’uranio. Non lo dico io ma il World Economic Forum, che a luglio 2020 ha pubblicato un interessante articolo che spiega come l’energia nucleare sia una fonte a zero emissioni di carbonio e fornisca oggi il 10% dell’elettricità del mondo contribuendo ad abbattere le emissioni in atmosfera.
E siccome l’energia prodotta da solare ed eolico è pari solo al 17% del fabbisogno, senza nucleare sarà difficile avere risultati concreti per raggiungere gli obbiettivi del 2030.
Il rapporto sul nucleare del JRC
Secondo un articolo del sito EURACTIV che ha letto la bozza del rapporto del JRC, gli esperti dell’UE erano divisi sul fatto che l’energia nucleare possa essere considerata verde, perché mentre produce emissioni di CO2 molto basse potrebbe avere un forte impatto ambientale per lo smaltimento delle scorie radioattive.
Ma il JRC dopo attente valutazione ha deciso di dare l’etichetta verde al nucleare! Infatti “…le analisi non hanno rivelato alcuna prova scientificamente fondata che l’energia nucleare faccia più danni alla salute umana o all’ambiente di altre tecnologie di produzione di elettricità” e lo stoccaggio delle scorie nucleari in formazioni geologiche profonde è ritenuto “appropriato e sicuro”, sebbene “nessuna esperienza operativa a lungo termine è attualmente disponibile poiché le tecnologie e le soluzioni sono ancora in fase di dimostrazione e test”.
La Commissione Europea ha tre mesi per valutare l’opinione del JRC e prendere una decisione finale, che sarà a mio parere molto influenzata dalla politica. I membri UE che usano il nucleare come Francia, Polonia e Ungheria spingono per l’adozione, mentre le nazioni dove è forte l’ambientalismo sono contrarie.
Se il nucleare diventa “verde” come investirci?
Nel caso la Commissione Europea decida in modo favorevole tutto ciò che ruota intorno alla produzione di energia nucleare diventerebbe ESG agli occhi degli investitori. La corsa ai titoli del nucleare è già iniziata e molti titoli hanno raggiunto quotazioni da bolla speculativa.
Un esempio è la società canadese Cameco (CCJ), leader globale dell’estrazione di uranio; un altro esempio è la società inglese Rolls-Royce che ha annunciato un piano per costruire 16 mini centrali nucleari in Gran Bretagna; un altro esempio è la storica General Electric (GE) che dopo avere rischiato il fallimento dal 2019 sta dando ottime soddisfazioni ai suoi investitori.
Conclusioni
Per concludere vi ricordo anche che il nucleare permette di produrre idrogeno senza ricorrere a idrocarburi, il cosiddetto “idrogeno giallo” che a sua volta potrebbe diventare “verde” al pari di quello prodotto da energie rinnovabili.
Nel mio portafoglio dedicato al nucleare ci sono una ventina di società tra minerarie e tecnologiche. A voi il compito di scoprire l’ecosistema dell’energia nucleare e creare uno scenario d’investimento (magari usando le mappe mentali) con tutte le ramificazioni che un nucleare “green” potrebbe avere (come nel caso dell’idrogeno). Se non volete fare troppa fatica aspettate un po’. Sono sicuro che arriveranno fondi ed ETF e certificati, appena questa industria avrà la sua bella etichetta ESG.