Questo libretto dal titolo “La fine del ceto medio” di sole 140 pagine scritto nel 2006, quindi ben prima della crisi finanziaria che ha falcidiato il ceto medio europeo e americano, da un giornalista del Corriere della Sera e un imprenditore hi-tech inizia raccontando i motivi storici ed economici della nascita del ceto medio.
Questa classe sociale nata con la Rivoluzione Industriale europea ha assunto il ruolo di traghettatore dell’Occidente dalla società agricola a quella post-industriale, diventando il mercato per la commercializzazione su larga scala dei beni materiali prodotti dalle industrie e (politicamente) interponendosi tra la spinta rivoluzionaria del proletariato operaio e gli interessi delle classi dirigenti ed imprenditoriali di ogni epoca.
Oggi che la globalizzazione ha smaterializzato l’economia e la produzione si è de-localizzata verso est la classe media occidentale non ha più ragione d’esistere: interi strati di popolazione appartenenti un tempo a questo ceto sociale stanno venendo schiacciati verso il basso e vanno a formare la massa di clientela “low cost” servita da marchi globali quali Ikea, Wal-Mart, Zara, Ryanair, Starbucks.
Viceversa nei paesi emergenti, con il progredire dell’industrializzazione, sta tumultuosamente crescendo una nuova classe media: Cina, India, Brasile e Turchia vedono nascere ogni anno milioni di nuovi consumatori arricchiti pronti a acquistare beni di alta qualità, meglio se sono di famosi brand italiani e francesi.
Concludendo, un libro da leggere per cercare quelle risposte ai tanti dubbi sul prossimo futuro degli Italiani.
E’ un testo straordinario, che fa riflettere sulla condizione umana e che ci ha inspirato a scrivere i capitoli dedicati alla società dei consumi di massa e al settore del lusso del nostro libro Investire nei megatrend del futuro.
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