Questo libro “Hot Commodities” in inglese di 250 pagine scritto nel 2004 è ancora una piacevole e istruttiva lettura.
Rogers spiega che dal 1998, anno della fine del Bear Market delle materie prime, sarebbe stata una mossa lungimirante investire in “cose reali” essenziali per la vita umana. Le materie prime sono pervasive di qualsiasi prodotto si acquisti, si usi o si mangi. E investire in commodity ha un effetto positivo sul bilanciamento del rischio di portafoglio e nel contenimento della perdita di valore reale del capitale in periodi inflattivi.
Più che un manuale pratico, l’opera è un racconto appassionante che ci porta in giro per il mondo alla scoperta dei luoghi di produzione e di utilizzo delle materie prime. Dalla sua lettura si imparano i rudimenti necessari a muovere i primi passi nel settore ma Rogers condisce il libro di idee, commenti e aneddoti che lo rendono unico.
Una parte del testo è dedicata agli aspetti pratici del trading dei futures: vengono spiegati i meccanismi di compravendita a leva, della richiesta margini, del settlement, delle scadenze tecniche, e di come leggere le news e i dati fondamentali.
L’autore ci spiega anche la composizione e l’utilizzo degli indici di mercato disponibili tra i quali il suo Rogers International Commodity Index.
Concludendo, a distanza di tanti anni questo libro può ancora insegnare qualcosa, dimostrando la lungimiranza dell’autore nello scommettere su un mercato sottovalutato anche dalle grandi case d’investimento.
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