Rally di fine anno. Sì o no? E’ la domanda che tutti si fanno in questo periodo. Ma il 2020 è diverso, poiché nell’analisi c’è da considerare anche il coronavirus e i lockdown.
Ecco la mia analisi, che ha finalità di educazione finanziaria e formazione all’uso di grafici articolati che permettono un quadro generale della situazione.
Il fattore virus sul rally di fine anno
Guardiamo i dati della WHO. A fine novembre abbiamo totalizzato 58 milioni di contagi nel mondo e 1,3 milioni di vittime. Europa, USA America Latina, India e Russia restano le aree più colpite. Si noti invece l’Africa, il Pacifico e la soprattutto la Cina, quasi priva di Covid-19, cosa che ha sollevato l’ipotesi che il governo abbia da tempo un vaccino.
L’annuncio fatto alla CNN da Moncef Slaoui, a capo della Operation Warp Speed, che a metà dicembre negli Stati Uniti inizieranno le vaccinazioni di massa con il vaccino Pfizer-BioNTech potrebbe gettare benzina sul fuoco dell’ottimismo e lanciare il rally di Natale.
A proposito, se volete sapere tutto sulla corsa globale ai vaccini leggete l’articolo che ho scritto l’11 novembre 2020 in occasione dell’annuncio di Pfizer.
Cosa ci dicono i grafici di borsa
Chi ha letto il libro La Ruota del mercati finanziari che spiega le mie tecniche di analisi intermarket sa che prediligo grafici semplici che mi permettono di avere una panoramica dei mercati a colpo d’occhio.
Uno di questi rappresenta l’andamento dei mercati USA (oggi i più forti tra gli Occidentali) e il sentiment dei loro operatori, misurato con gli indici di volatilità implicita (VIX, VIXN, ecc).
Come si vede, i grafici a candele degli indici sono in trend rialzista mentre la volatilità implicita è in calo riflettendo anche l’ottimismo per il recente accordo di transizione pacifica dei poteri presidenziali tra Trump e Biden.
Guardando la situazione sui mercati azionari europei (meno forti degli USA) troviamo molte similarità, anche se con i dovuti distinguo nelle singole economie.
Una conferma del risk-on azionario in corso arriva anche dal mio “Cruscotto Intermarket”. Il cruscotto mette in relazione azionario, valutario, oro e petrolio attraverso gli indici di forza relativa (RS) per definire a colpo d’occhio dove va la liquidità tra le asset class e se il mercato si sta mettendo in risk-on / risk-off.
Il Cruscotto, che ci fornisce un segnale moderatamente positivo in questo caso, è anche una parte fondamentale del mio sistema di trading intermarket di breve termine sui contratti future.
Vi ho mostrato solo due dei 35 grafici del mio modello di analisi intermarket per ragioni di spazio e tempo (e per non annoiarvi troppo).
Attenzione ai falsi entusiasmi
Quindi tutto bene? Ci possiamo fidare di questi segnali? Una mia regola è di fare attenzione ai falsi entusiasmi che portano a over-confidence.
Non limitiamoci a guardare i prezzi di mercato. Ma rivolgiamo lo sguardo a indicatori non di prezzo.
Per farlo ci viene in aiuto un bell’articolo pubblicato da Business Insider Italia l’altro giorno. L’articolo focalizza l’attenzione sugli utenti della piattaforma di trading Robinhood, ma scorrendo verso il basso si trovano due grafici illuminanti.
Come si vede dal grafico qui sotto l’ottimismo che pervade i mercati sembra essere prerogativa dei piccoli risparmiatori. Sono gli Small Trader ad essersi esposti nei Long Buy da marzo 2020 mentre tra gli istituzionali vige una certa prudenza.
Anzi, l’indicatore SMART Money Flow del secondo grafico qui sotto sembra indicare che lo “smart money” stia riducendo l’esposizione al mercato man mano che questo sale da marzo 2020 in avanti.
Un’ipotesi è che potremmo essere all’interno di una bella distribuzione ai piccoli risparmiatori prima della doccia fredda che potrebbe arrivare a gennaio dopo il window dressing dei fondi a fine anno.
Conclusioni
Vista la situazione “liquida” in cui ci muoviamo, se il lettore decidesse di prendere il rischio e cavalcare l’ipotesi di un “rally di Natale” saranno da preferire i settori vincenti in un’economia in lockdown o in semi-lockdown e quelli più legati ai due momenti tipici dello shopping di dicembre: il Black Friday e il Natale.
Quindi commercio online, piattaforme di streaming, servizi per lo smartworking, ecc. Tutto già visto durante la prima ondata di marzo-aprile!
Ovviamente il settore del Food&Beverage dovrebbe beneficiare delle festività anche se le restrizioni in termini di cenoni e feste potrebbero impattare negativamente sui fatturati.
Io resto molto prudente. Da trader prediligo lo stock picking di titoli tratti dai miei scenari d’investimento tematici . E grazie al libro Investire nei Megatrend del futuro non ho che l’imbarazzo della scelta. Inoltre, sempre con la mentalità da trader non resto molto tempo a mercato limitando il rischio di esposizione.
Come dice Warren Buffett, la prima regola è non perdere soldi. Quindi prudenza e sangue freddo. Poi ognuno fa le sue analisi e decide in conseguenza.