La rivista Nature ha annunciato la scoperta dell’acqua sulla superficie esposta della Luna. Un vero game changer per la New Space Economy!
Dov’è la novità, direte voi? Già sappiamo che ci sono consistenti depositi di ghiaccio ai Poli Lunari e in alcuni crateri delle zone in ombra della superficie. Peccato che sia in aree difficili da raggiungere per gli astronauti, essendo tra le più fredde del sistema solare (-400 gradi Fahrenheit).
L’acqua c’è anche sulla superficie esposta al Sole?
La sonda Deep Impact (“cacciatrice di comete”) nel 2005 e la sonda indiana Chandrayaan-1 nel 2009 avevano rilevato l’idratazione diffusa di alcune aree della Luna esposte al Sole. Ma non la certezza che fosse acqua!
Infatti, a causa delle tecnologie di bordo che lavoravano con bande spettrali a 3 e 4 µm non era chiaro se l’idratazione fosse relativa ad acqua molecolare (H2O) o altri composti idrossilici (OH).
Come spiega un articolo della NASA, una vibrazione fondamentale dell’acqua molecolare produce una firma spettrale a 6 µm che non è condivisa da altri composti idrossilici.
Nel 2018 la NASA ha quindi progettato una missione per osservare la Luna a 6 µm. Non con un’astronave, bensì con uno speciale aereo Boeing 747.
Il Boeing 747 SOFIA
Lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) è stato sviluppato nel 2010 dalla NASA in collaborazione con l’Ente Spaziale tedesco (DLR) e consiste in un Boeing 747 modificato per montare a poppa un grande telescopio con un diametro di 2,5 metri.
Il Boeing può volare nella stratosfera a circa 12 km permettendo di oltrepassare l’umidità dell’atmosfera terrestre in modo da recepire l’85% delle emissioni di raggi infrarossi dello spazio.
E’ interessante capire come funziona l’aereo durante una missione. Qualcuno c’è salito a bordo e ci ha fatto un video!
Clicca qui per il video su Youtube o l’immagine sotto.
La nuova scoperta scientifica
La rivista scientifica Nature il 26 ottobre 2020 ha pubblicato l’articolo “Molecular water detected on the sunlit Moon by SOFIA” rivelando al mondo che in quella missione sono state identificate tracce molecolari di acqua sulla superficie esposta al sole.
L’analisi è stata effettuata con il Faint Object infraRed CAmera for the SOFIA Telescope (FORCAST) che copre la lunghezza d’onda da 5 a 8 µm, ha una risoluzione spettrale di R = 200 e rapporti segnale-rumore elevati.
Dov’è l’acqua sulla Luna?
SOFIA ha trovato molecole d’acqua nel Clavius Crater, situato nell’emisfero meridionale della Luna.
I dati rivelano acqua in concentrazioni comprese tra 100 e 412 parti per milione intrappolata in un metro cubo di terreno sparso sulla superficie lunare.
In questo video viene spiegata in dettagli la missione e mostrata la zona di superficie lunare.
Perché l’acqua sulla Luna è il game changer?
Trovare acqua a destinazione permette di rendere “sostenibile” la colonizzazione della Luna nella missione Artemis dal 2024 in avanti, di cui abbiamo parlato nell’intervista rilasciata a BFC Video sulla Space Economy.
Sono già in programma missioni “unmanned” sulla Luna con dei Rover capaci di operare ai Poli lunari e di perforare superficie per un metro, in modo da condurre test sui campioni di acqua lunare.
Ma una domanda sorge spontanea: “come c’è arrivata l’acqua sulla Luna?” Agli scienziati trovare la risposta!
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