HANetf ha quotato su Borsa Italiana l’ETF sulla difesa focalizzato esclusivamente sull’Europa Future of European Defence UCITS ETF (Isin: IE000I7E6HL0- ticker: ARMI). L’ETF sulla difesa europea targato HANetf ha un TER dello 0,39% ed è già stato listato in Germania e Francia (vedi articolo qui).
La strategia replica l’indice VettaFi Future of Defence Ex US e adotta una metodologia simile a quella del pluripremiato Future of Defence UCITS ETF (ticker: NATO), che ad oggi ha superato i 2 miliardi di dollari di AUM. L’ETF è conforme alla direttiva OICVM, guarda alle società europee domiciliate presso i Paesi alleati NATO e NATO+, che operano nell’ambito della difesa e della cyber-sicurezza e beneficiano del riallineamento della sicurezza nel Continente.
Hector McNeil, Co-Founder e Co-CEO di HANetf, ha così commentato: “Sebbene sia evidente da tempo che il Continente sta spendendo molto meno del necessario per la difesa, la recente presa di posizione dell’Amministrazione statunitense ha reso chiaro che, in ultima analisi, la difesa dell’Europa spetta all’Europa stessa”.
Con l’aumento delle tensioni geopolitiche e la perdita di garanzia del sostegno statunitense, i membri europei della NATO stanno rivedendo le proprie strategie di difesa e aumentando drasticamente la spesa militare. Dopo un decennio in cui l’Europa non ha mai raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL – spendendo complessivamente meno di 850 miliardi di euro – oggi i governi concentrano i rinnovati investimenti sulle aziende del Vecchio Continente, per ricostruire e modernizzare le forze armate e rafforzare l’autonomia strategica.
“Stiamo assistendo a un cambio di passo nell’atteggiamento degli investitori verso il tema della difesa, e molti di loro iniziano a considerarla come un mezzo importante e necessario per mantenere la vita così come la conosciamo – conclude McNeil – Limitando l’esposizione alle società domiciliate negli Stati membri della NATO e degli alleati NATO+, l’ETF può allinearsi ai valori degli investitori che possono ancora nutrire preoccupazioni sugli investimenti nel settore, ma che non possono ignorare l’attuale clima politico e cercano quindi un approccio più intelligente e ponderato”.