A Sant’Ambrogio, cari lettori e care lettrici del nostro sito, vi avevo proposto un libro di favole riletto in chiave “investing”. La recensione di uno dei capolavori di Gianni Rodari (che trovate qui) ha avuto un successo incredibile.

Per la recensione del libro di questa domenica ho pensato quindi di parlarvi del romanzo Il Piccione di Patrick Süskind. Non è propriamente una favola ma ci permette di trarne lezioni di vita e di investimento.

Chi è l’autore

Süskind è uno scrittore tedesco, nato nel 1949, figlio di uno scrittore e fratello di un giornalista. Studiò tanto ma non terminò mai gli studi, sebbene avesse il dono della scrittura. La sua carriera letteraria iniziò con il monologo teatrale Il contrabbasso, pubblicato nel 1981, e che divenne un grande successo internazionale. Il grande pubblico lo conobbe però con l’uscita del romanzo Il profumo (1985), tradotto in quaranta lingue e portato sul grande schermo nel 2006 con il film “Profumo – Storia di un assassinointerpretato da Dustin Hoffman.

Ciò che a me piace di Süskind (e che ho trovato raramente a questi livelli di eccellenza) è l’abilità di descrivere minuziosamente sia ogni dettaglio della scena in cui si muovono i personaggi sia la percezione sensoriale degli stessi. L’autore descrive il più piccolo movimento del corpo umano, fa percepire i profumi o gli odori più sgradevoli, fa vedere (come l’avessimo davanti agli occhi) un piccione sul ballatoio di casa e descrive magistralmente il ribrezzo che esso provoca nel protagonista della storia. Parola dopo parola negli occhi del lettore si forma un’immagine cinematografica perfetta, sembra quasi di essere dentro l’azione.

Qualità descrittive che rendono Süskind uno degli autori più quotati della letteratura contemporanea ma, a mio avviso, la sua scrittura o vi piace a pelle oppure evitate di perdervi in decine di pagine di descrizioni minuziose di stati d’animo, di movimenti del corpo e di ambienti.

Trama del racconto

Scritto nel 1987, questo racconto che si legge in un paio di sere. E’ un viaggio attraverso la monotonia e l’imprevisto di una porzione di vita di un uomo qualunque. Il racconto offre spunti significativi per riflettere sulle dinamiche della propria vita (spesso non troppo dissimile da quella del protagonista). Noi poi cercheremo di trarne insegnamenti per le strategie di investimento. Per cominciare, l’azione si svolge dentro e fuori una banca, contesto che i nostri lettori e lettrici ben conoscono.

Il protagonista, Jonathan Noel lavora come guardia giurata della prestigiosa banca e vive da decenni in una piccola “chambre de bonne” con bagno in comune in un sottotetto di Parigi.

Ogni giornata di Noel si ripete in un ciclo prevedibile, quasi maniacale, dalla sveglia al ritorno a casa. Questa routine infinita gli fornisce un senso di sicurezza e una stabilità interiore apparente che però lo rende suscettibile agli eventi imprevisti. Anche al più banale degli eventi.

Come quando un piccione si infila una notte dentro il pianerottolo e appare davanti alla sua porta di primo mattino, bloccando il protagonista sulla soglia.

Già in questa prima scena l’autore descrive minuziosamente ogni dettaglio: il pianerottolo, il piccione e i movimenti di Jonathan, incerto se varcare la soglia della cameretta per andare in bagno oppure rinchiudersi dentro e fare i suoi bisogni nel lavandino, come poi sceglierà di fare con suo stesso disgusto.

Jonathan si trova costretto a confrontarsi con le sue paure più profonde e con il caos che aveva cercato di evitare. Come farà il nostro eroe per uscire di casa e andare alla banca rispettando in modo maniacale tempi e regole imposte dal suo lavoro? Non vi “spoilero” il seguito del romanzo.

Riflessioni per gli Investitori

La storia di Jonathan offre diverse lezioni applicabili agli investitori nei mercati finanziari. A cominciare dall’impatto dell’imprevisto: l’arrivo del piccione può essere paragonato al più classico dei “Cigni Neri” dei mercati finanziari, quegli eventi inaspettati che possano alterare drasticamente il sentiment degli investitori e degli operatori.

La rigidità della vita di Jonathan lo rende vulnerabile agli imprevisti. Manca di flessibilità. Ciò che capita a molti investitori. Nei mercati finanziari, crisi economiche, eventi inaspettati (guerre, disastri naturali, decisioni delle Banche Centrali, cambiamenti normativi) possono influenzare significativamente le performance degli investimenti. Ecco perché gli investitori dovrebbero mantenere una certa flessibilità nelle loro strategie ed essere ben disposti a rivedere le proprie posizioni apportando modifiche quando necessario.

Jonathan non si adatta facilmente ai cambiamenti, come si capisce dalla lettura del libro, dove appare sempre vestito nello stesso modo ed esegue le stesse routine giornaliere. La mancanza di flessibilità (e forse anche di coraggio) di Jonathan lo rende vulnerabile agli eventi esterni, come l’arrivo di un piccione davanti alla sua porta.

Conclusione

La storia di Jonathan Noel ci insegna che la rigidità e l’assenza di preparazione ad affrontare l’ignoto possono portare a vulnerabilità significative. Gli investitori possono ridurre i rischi e affrontare con maggiore sicurezza le incertezze dei mercati finanziari attraverso strategie come la diversificazione, la pianificazione a lungo termine e la preparazione all’imprevisto mediante lo sviluppo di scenari di investimento e disinvestimento alternativi.

“Il Piccione” non è solo una narrazione sulla solitudine e la fragilità umana, condizioni che i professionisti della finanza si trovano a vivere ogni giorno sui mercati borsistici; è anche una riflessione profonda su come affrontare l’imprevisto nella vita e negli affari.

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.