Nonostante l’INPS abbia invitato a evitare toni allarmistici sulla sostenibilità del sistema pensionistico, non si possono ignorare trend demografici come il calo delle nascite e l’aumento dell’aspettativa di vita. Questi fattori potrebbero causare incertezze sulla propria situazione finanziaria e sulla possibilità di assicurare un futuro solido alle generazioni successive. Ciò è particolarmente rilevante per chi, dai 50 anni in avanti, ha accumulato risparmi ma deve ancora far fronte a spese familiari, desidera mantenere un determinato tenore di vita e aspira a lasciare un’eredità ai propri figli.

“Gli over 50, e ancor più gli over 60, detengono una quota significativa della ricchezza in Italia, spesso immobilizzata in conti correnti a basso rendimento e soggetta all’erosione dell’inflazione”, afferma Alessandro Saldutti, Country Manager per l’Italia di Scalable Capital.

“In un Paese come il nostro, dove la famiglia e il desiderio di garantire un futuro migliore ai propri figli sono valori profondamente radicati, è fondamentale adottare strategie finanziarie che non solo proteggano il proprio tenore di vita in pensione, ma che permettano anche di preservare e accrescere il patrimonio da trasmettere alle generazioni future. Investire in modo informato e diversificato può aiutare a raggiungere questi obiettivi, offrendo al contempo maggiore sicurezza finanziaria per sé e per i propri cari”.

Iniziare a investire in età avanzata presenta sfide specifiche, ma anche opportunità. Con un’aspettativa di vita media in Italia di circa 83 anni, è ragionevole considerare orizzonti di investimento lunghi anche passati i 50 anni.

Tolleranza al rischio e diversificazione del portafoglio La tolleranza al rischio è un aspetto fondamentale da valutare. È essenziale comprendere la propria capacità di affrontare le fluttuazioni del mercato. Investire una quota importante del portafoglio in azioni o fondi azionari può offrire rendimenti potenzialmente superiori, ma comporta anche una maggiore volatilità. Integrare nel portafoglio strumenti a reddito fisso, come le obbligazioni, può aiutare a bilanciare il rischio, stabilizzando i rendimenti e proteggendo il capitale accumulato.

L’importanza dei costi degli investimenti

I costi degli investimenti rappresentano un altro elemento cruciale. In Italia, gli investitori spesso affrontano costi elevati di cui non sono nemmeno a conoscenza. Le commissioni possono erodere significativamente i rendimenti nel lungo periodo, riducendo il patrimonio finale. Gli ETF che replicano passivamente i principali indici azionari e obbligazionari globali hanno commissioni di gestione generalmente dieci volte inferiori rispetto ai fondi tradizionali. Inoltre, Standard & Poor’s dimostra annualmente come circa il 90% dei fondi attivi non riesca a battere il proprio indice di riferimento.

Investimento immediato o graduale: quale scegliere?

Per gli investitori che dispongono di una somma di denaro da investire, sorge il dilemma se investire tutto immediatamente o entrare gradualmente nel mercato attraverso un Piano di Accumulo del Capitale (PAC).

  • Investimento immediato: tende a offrire un rendimento potenzialmente più alto, grazie al maggior tempo di esposizione al mercato. Se si assume che gli asset in cui si investe aumenteranno di valore nel tempo (altrimenti perché investire?), acquistare subito consente di beneficiare appieno della crescita dei mercati.
  • Investimento graduale tramite PAC: può attenuare le fluttuazioni a breve termine, offrendo maggiore tranquillità a chi è più sensibile alle oscillazioni di mercato. In caso di calo della borsa, investire gradualmente fa sì che solo la parte già investita risenta del calo, mentre la parte non ancora investita può essere utilizzata per acquistare a prezzi più bassi.

Scalable Capital ha analizzato sia un investimento immediato sia uno graduale (PAC) in due scenari distinti: uno con un portafoglio di ETF a basso costo (0,2%) e uno con fondi a costo più elevato (2%). I costi utilizzati nella simulazione riflettono valori realistici del mercato per offrire un confronto accurato.

Per entrambe le strategie, è stato ipotizzato un rendimento lordo annuo del 7%, una media storica di un portafoglio bilanciato 60% azioni e 40% obbligazioni negli ultimi 35 anni. Da notare, tuttavia, che le performance passate non garantiscono risultati futuri.

Caso 1: Investimento Immediato

Con un investimento iniziale di 50.000€, dopo 20 anni le differenze tra un portafoglio ETF a basso costo (0,2%) e uno di fondi comune con costi più elevati (2%) diventano significative:

  • Portafoglio con ETF: 186.378€
  • Portafoglio con Fondi Comuni: 132.665€
  • Ammontare “perso” a causa dei costi più alti: 53.713€

Questa simulazione mostra che un investimento iniziale in ETF a basso costo può crescere significativamente di più rispetto a un fondo con costi elevati, con una perdita di oltre 53.000€ dovuta ai costi nel corso di 20 anni.

Caso 2: Investimento Graduale (Piano di Accumulo – PAC)

Nel secondo scenario, abbiamo simulato un PAC con contributi mensili di 300€. Anche qui, i costi svolgono un ruolo cruciale nel determinare l’accumulo finale:

  • Portafoglio con ETF: 149.666€
  • Portafoglio con Fondi Comuni: 122.237€
  • Ammontare “perso” a causa dei costi più alti: 27.428€

Il PAC è ideale per chi vuole entrare gradualmente nel mercato, riducendo il rischio di volatilità iniziale. Anche qui, però, i costi ridotti degli ETF portano a un capitale finale maggiore di oltre 27.000€ rispetto ai fondi più costosi.

Considerazioni per una scelta consapevole

La strategia del PAC, tuttavia, solitamente performa peggio dell’investimento in un’unica soluzione, poiché i mercati tendono a salire nel lungo termine e gli investitori spesso sovrastimano la probabilità di un calo e la propria capacità di prevederlo. Se l’obiettivo principale è massimizzare il patrimonio da lasciare in eredità, l’investimento in un’unica soluzione potrebbe essere preferibile. Se invece si desidera un approccio più cauto e si è più avversi al rischio, il PAC può rappresentare una valida alternativa. In entrambi i casi, tuttavia, i costi di gestione giocano un ruolo determinante: scegliere strumenti con costi contenuti è essenziale per preservare il valore dell’investimento nel lungo termine.

“Non esiste una soluzione valida per tutti”, conclude Saldutti. “L’importante è informarsi, prendersi il tempo per comprendere le proprie esigenze finanziarie, approfondire le opzioni disponibili e infine investire in modo consapevole. Per alcuni, questo può significare costruire un piano finanziario autonomamente; per altri, può voler dire trovare il supporto di un professionista di fiducia. In ogni caso, prendersi cura del proprio futuro finanziario significa fare scelte informate, per sé e per la propria famiglia.”