Per la recensione della domenica oggi vi propongo il nuovo libro di Gianluigi Bonanomi, esperto di AI generativa, docente di vari corsi di formazione presso la Fastweb Digital Academy (che organizza corsi gratuiti per tutti) e del quale ho già parlato su questo sito in occasione della presentazione di un altro suo libro sempre dedicato al tema dell’intelligenza artificiale.
Il nuovo libro, edito da Ledizioni, si intitola “L’Intelligenza Artificiale per i consulenti finanziari” scritto insieme a Stefano Amadei, professionista del settore finanziario che opera come Private Banker per una primaria rete bancaria.
Il libro in formato Kindle costa solo 6,99 euro ed è un vero affare, tanto che l’ho comprato subito appena mi è arrivata la notizia della sua pubblicazione. E’ un ottimo affare per chi è alle prime armi nell’uso delle AI generative (come ChatGPT, Copilot, Gemini) o non ne sa nulla di questi sistemi così duttili da essere applicati a mille attività diverse.
Il libro a prima vista potrebbe non soddisfare appieno (per quanto riguarda la trattazione delle AI) i lettori più smanettoni che di prompt engineering ne sanno già qualcosa e passano notti insonni a fare esperimenti chattando con le AI generative. Viviamo infatti un periodo di sperimentazione che mi ricorda i primi Anni Ottanta quando noi Boomer usavamo il Commodore (o il Sinclair ZX) programmando in Basic attaccati alla televisione di casa (che all’epoca fungeva da monitor).
In realtà, a mio avviso, anche i lettori più smanettoni troveranno tante idee e curiosità. Basti pensare all’elenco ragionato delle tante app AI che citano gli autori, spiegando il loro utilizzo e le loro peculiarità per scrivere testi, per creare immagini o grafici, per fare video e musica, per creare tabelle, per analizzare documenti, e via dicendo.
Ho poi trovato molto interessante, e scritta in modo semplice e comprensibile, la trattazione delle potenziali applicazioni delle AI generative al lavoro del consulente finanziario. Qui gli autori ci fanno capire quando possa essere utile l’AI: per velocizzare quel tediosissimo lavoro d’ufficio che ahimè le normative vigenti impongono al consulente, per gestire le email con clienti e colleghi, per automatizzare la trascrizione di riunioni e telefonate, per analizzare dati e creare report, per velocizzare l’analisi finanziaria (con un esempio verticale in ChatGPT) e così via.
Sebbene gli autori ci invoglino a sperimentare con le AI, nello stesso tempo ci mettono in guardia dalle allucinazioni e dai bias che purtroppo sono pane quotidiano per questi sistemi. Va bene utilizzare le AI generative, e integrarle nel proprio lavoro quotidiano, ma sempre controllando attentamente ciò che producono, senza mai fidarsi ciecamente della macchina. Anche perché ciò che trattiamo noi consulenti (e analisti) finanziari sono i dati della clientela.
A questo proposito, ricordiamoci che sono tutti dati sensibili. E che siamo in Europa dove vige una articolata legge sulla privacy (GDPR). Quindi bisogna sempre mettere al primo posto la sicurezza dei dati. Oddio, qualsiasi consulente finanziario lo sa, ed è materia di esame di Stato, dal momento che si tratta di obblighi di legge dettati dal TUF: in primis agire con la specifica diligenza. Ma poi nella fretta e nello stress quotidiano si rischia di dare in pasto alla macchina che vive dentro un server nel mezzo del deserto del New Mexico anche ciò che non si dovrebbe. Con i tutti i guai che ne possono derivare!
Un plauso agli autori che dedicano una buona parte del libro a sviscerare il tema della privacy, tema delicato e pericoloso soprattutto quando si fa uso di questi sistemi AI, che in certi casi non garantiscono la privacy dal momento che possono utilizzare tutto ciò che facciamo e immettiamo per addestrarsi e “migliorarsi”. A questo proposito gli autori spiegano quali tool AI tra i più conosciuti (come ChatGPT, Copilot, Gemini, NotebookLM) sono più sicuri o meno sicuri di altri in materia di privacy e le accortezze da seguire per anonimizzare il più possibile i dati che gli facciamo digerire in fase di utilizzo.
Infine, inserire l’AI in un attività professionale, peraltro delicata come quella del consulente finanziario, non può esimersi dallo studio del processo lavorativo per integrare questi sistemi con un adeguato piano che coinvolga l’intera organizzazione, sia essa limitata a un piccolo ufficio di consulenti con una segretaria oppure sia estesa a una rete nazionale.
Insomma, l’AI è qui tra noi ed è destinata a restare e integrarsi sempre più nelle nostre vite lavorative e private. Siamo agli albori di una rivoluzione copernicana e vale quindi la pena spendere un poco di tempo e qualche euro per capire come questi sistemi possano esserci utili, e quali siano i loro punti di forza e di debolezza.
L’AI è talmente rapida nell’evoluzione (con una curva esponenziale, mentre noi ragioniamo in modo lineare) che probabilmente le tecnologie Ai specifiche descritte nel libro saranno obsolete già l’anno prossimo ma i casi di utilizzo che gli autori trattano resteranno attuali nel corso degli anni perché il lavoro del consulente finanziario non cambia, sebbene cambino strumenti di lavoro, prodotti di investimento e mercati finanziari.
I lettori che avranno la volontà di porsi come “pionieri” nell’utilizzo della AI avranno una marcia in più, un vantaggio competitivo che sarà poi difficilmente colmabile da coloro che oggi stanno alla finestra titubanti sul da farsi. E questo libro è uno “strumento di lavoro” che può aiutare il professionista a sperimentare con l’AI e a integrarla nel flusso produttivo già da oggi.
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