Anche se oltre 70 milioni di americani hanno già votato, oggi è il giorno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Al di là della preferenza personale per uno dei due partiti e quindi per uno dei due candidati, quello che interessa è cosa succederà all’Europa in caso di elezione di Trump piuttosto che della Harris. Insomma, quale sarà l’impatto della nuova amministrazione per l’Unione Europea?
Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors, ha riassunto qui sotto la sua view sul tema.
Per l’Europa, le implicazioni sono piuttosto forti in entrambe le direzioni. Partendo dalle implicazioni sul dollaro, un’elezione di Trump dovrebbe portarne a un apprezzamento, mentre una vittoria di Harris potrebbe favorirne il deprezzamento. Se i repubblicani dovessero vincere anche al Congresso, ci aspetteremmo un sorpasso decisivo del dollaro. In base alla natura della guerra commerciale tra USA e UE, il rafforzamento del dollaro potrebbe essere positivo o negativo. Se l’Europa riuscisse a trovare un accordo sul fronte commerciale all’inizio dell’amministrazione, i benefici di un euro più debole sarebbero dominanti.
L’elezione di Harris rappresenterebbe sostanzialmente una continuità per le relazioni economiche europee con gli Stati Uniti. Lo stesso vale per la geopolitica, dove Harris continuerebbe semplicemente le politiche di Biden. In questo ambito, Trump rappresenterebbe un grande cambiamento. Nel breve termine, contribuirebbe a mitigare il conflitto in Ucraina. Questo potrebbe essere positivo dal punto di vista del sentiment e della percezione del rischio. Tuttavia, sarebbe accompagnato da una maggiore richiesta di spesa fiscale in Europa per la difesa e il sostegno all’Ucraina. Per alcuni Paesi, questo potrebbe aggiungere ulteriori pressioni sul bilancio, ma anche rappresentare una forza per l’integrazione dell’UE, in quanto il debito comune potrebbe tornare a essere un meccanismo privilegiato.