Con la dissoluzione dell’URSS, la geopolitica sembrava essere passata un po’ in secondo piano, ma la riconfigurazione della politica mondiale secondo schemi culturali ha reso di nuovo il termine (e la scienza) “di moda”. Di scontri di civiltà lungo faglie culturali o religiose preesistenti ne avevamo parlato qualche mese fa con questo splendido libro di Samuel P. Huntington (1927-2008): Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale edito da Garzanti. Sembra datato (è del 1997 e la versione italiana è del 2000), ma leggendolo si scopre come sia estremamente attuale, tanto che profetizza una guerra tra Ucraina e Russia ora tragicamente di attualità.
Aldo Giannuli con il suo Geopolitica (Ponte alle Grazie, pagg. 368) inquadra nuovamente il termine e ci offre una fondamentale introduzione per addentrarsi nelle complesse dinamiche del potere globale. L’autore, con la sua consueta chiarezza e profondità, ci guida attraverso la storia del pensiero geopolitico, analizzando le teorie dei principali autori e le loro implicazioni nel mondo contemporaneo.
Da Mahan a MacKinder, da Clausewitz a Schmitt: l’autore ci conduce tra i principali pensatori delle geopolitiche illustrando i loro punti di vista, le implicazioni, l’epoca e gli eventi in cui si muovevano e che ne determinavano il pensiero.
Giannuli ha il merito di rendere accessibile un tema spesso considerato ostico, offrendo una panoramica completa e aggiornata dei principali attori sulla scena internazionale e delle sfide che li attendono. Il suo approccio multidisciplinare, che integra elementi di storia, geografia, economia e sociologia, permette di cogliere la complessità dei fenomeni geopolitici e di comprenderne le interconnessioni.
Qualche esempio? Il controllo delle risorse energetiche è sempre stato un elemento fondamentale della geopolitica. Nel XXI secolo, con l’esaurimento dei combustibili fossili e la crescente domanda di energia da fonti rinnovabili, la competizione per il controllo delle risorse energetiche si è intensificata, ridisegnando gli equilibri globali. Il controllo delle fonti energetiche, dal petrolio al gas naturale alle energie rinnovabili, rimane un motore chiave delle relazioni internazionali. del resto, uno dei motivi delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale – con la disputa per le isole ricche di gas naturale – ha innescato rivalità sempre più aspre nella regione: la geopolitica dell’energia rischia così di sfociare in conflitti regionali e destabilizzare l’ordine internazionale.
La pandemia da COVID-19 ha messo in evidenza la fragilità della globalizzazione e ha accelerato alcuni trend geopolitici preesistenti, come la rivalità tra Stati Uniti e Cina e il rafforzamento dei nazionalismi. La crisi sanitaria ha dimostrato come la geopolitica influenzi la gestione delle emergenze globali e come le scelte politiche abbiano un impatto significativo sulla vita delle persone. Eventi globali come una pandemia possono così ridefinire le relazioni internazionali e le gerarchie di potere.
L’americano Mahan a inizio del ‘900 aveva teorizzato l’importanza fondamentale del potere marittimo (su cui si basa ancora la potenza statunitense, basti pensare alle varie flotte in giro per il mondo nei punti caldi del pianeta). L’inglese MacKinder temeva invece sopra ogni cosa la saldatura di Germania e Russia, che avrebbero controllato l’Eurasia grazie a tecnologia e risorse naturali, rendendo quindi inefficace il potere marittimo anglo americano. E, visto quanto successo due anni fa, le idee di MacKinder non sono state abbandonate…
In conclusione, “Geopolitica” è un libro che non può mancare nella libreria di chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche del mondo contemporaneo. È un testo stimolante e provocatorio, che invita il lettore a riflettere criticamente sui grandi temi della nostra epoca.
Volete iniziare a leggere un estratto del libro? Cliccate qui sotto per averlo su Kindle.