Nel contesto della transizione energetica italiana, i fondi di investimento si stanno rivelando attori fondamentali. È quanto emerge dal primo rapporto dell’“Osservatorio Energia e Capitali” realizzato da Bain & Company Italia, che evidenzia un crescente coinvolgimento dei fondi nel settore delle risorse energetiche e naturali. Il dinamismo di questi attori finanziari, spinto dalle sfide legate alla decarbonizzazione e dagli obiettivi globali di sostenibilità, sta accelerando la trasformazione del panorama energetico nazionale.
Un mercato in espansione
Attualmente, sono attivi in Italia 60 fondi che gestiscono oltre 100 società operanti nel settore Energy & Natural Resources, con un EBITDA complessivo di oltre 3,7 miliardi di euro a giugno 2024. Tale cifra rappresenta circa l’8% dell’EBITDA totale del settore, di cui 2 miliardi provengono direttamente dalle partecipazioni dei fondi.
Il portafoglio di investimenti è variegato: il 55% delle società partecipate opera nel settore delle energie rinnovabili, generando il 45% dell’EBITDA totale. Altri segmenti rilevanti includono i settori dei rifiuti e dei servizi, che rappresentano ciascuno il 10% delle partecipazioni, con un impatto significativo sull’EBITDA (11% e 3% rispettivamente). Anche le reti Gas e Power, pur costituendo solo il 5% delle partecipazioni, generano il 17% dell’EBITDA, sottolineando la loro rilevanza strategica.
Contesto dinamico e operazioni di exit
Il rapporto di Bain & Company evidenzia che circa il 30% dei fondi analizzati registra un EBITDA pro-quota superiore ai 10 milioni di euro, con una durata media delle partecipazioni di 5 anni. Questo suggerisce che nei prossimi 18-24 mesi potremmo assistere a una serie di operazioni di exit, favorite da un mercato in continua evoluzione.
Il rapporto sottolinea come i fondi stiano diventando una fonte cruciale di capitale per accelerare la transizione energetica, collaborando spesso con grandi operatori industriali per massimizzare le sinergie. Attualmente, il 60% delle società in portafoglio presenta almeno un altro azionista nel capitale, dimostrando l’importanza delle partnership nel settore.
Strategie per un settore in evoluzione
Per sostenere la trasformazione in atto, Bain & Company identifica tre direttrici strategiche per i fondi di investimento:
1. Disegnare piani di creazione di valore che accelerino la transizione energetica e assegnino un ruolo centrale agli investitori finanziari nell’innovazione del settore.
2. Identificare nuove opportunità di investimento nei settori emergenti.
3. Ottimizzare i modelli di business e migliorare le performance degli asset già presenti in portafoglio.
Focus su rinnovabili, reti e settori emergenti
Secondo l’Osservatorio, le priorità degli investitori si concentrano su tre aree principali: lo sviluppo e la gestione degli asset di generazione da fonti rinnovabili, il futuro delle reti energetiche (specialmente del gas), e i settori emergenti come la cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), la mobilità elettrica e i biocarburanti.
“Ottimizzare la performance non è più sufficiente”, spiega Roberto Prioreschi, Regional Managing Partner per SEMEA di Bain & Company. “Occorre ripensare il modello di business alla luce delle trasformazioni in corso. La volatilità dei prezzi, le sfide della supply chain e le nuove regolamentazioni impongono un approccio integrato e una gestione equilibrata attraverso un piano di creazione di valore dedicato alle rinnovabili”.
Anche il futuro delle reti, in particolare quelle del gas in relazione all’elettrificazione e allo sviluppo dell’idrogeno, rappresenta un ambito strategico. Molti asset potrebbero diventare appetibili per nuovi investitori nei prossimi 18-24 mesi, rendendo essenziale una chiara visione strategica per massimizzare le opportunità di investimento.
Opportunità nei settori emergenti
I settori emergenti come la cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), la mobilità elettrica e i biocarburanti sono sempre più al centro delle attenzioni degli investitori. Alessandro Cadei, Senior Partner e responsabile Energy & Utilities per EMEA di Bain & Company, sottolinea che questi business rappresentano opportunità attrattive, ma richiedono un’accurata analisi degli elementi critici. “L’interesse per questi deal è in crescita, e per gli investitori finanziari si stanno aprendo interessanti possibilità di accesso a nuovi mercati e modalità di intervento”, conclude Cadei.