Il premio Nobel memorial prize in economics del 2024 è stato assegnato a tre economisti che hanno studiato il motivo per cui alcuni Paesi sono ricchi e altri poveri e hanno documentato che le società più libere e aperte hanno maggiori probabilità di prosperare. Il premio è stato assegnato perché il lavoro di Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson “ha dimostrato l’importanza delle istituzioni sociali per la prosperità di un Paese“, come ha spiegato il comitato del Nobel.
Acemoglu e Johnson lavorano al Massachusetts Institute of Technology e nel 2012 scrissero un libro che forse all’epoca passò inosservato (tranne per coloro che ebbero la fortuna di conoscere Acemoglu al Festival dell’Economia di Trento dove tenne due conferenze nel 2019 e nel 2021 che potete rivedere in video qui)
Il libro dal titolo “Perché le nazioni falliscono – Le origini del potere, della prosperità e della povertà” è un’opera che cerca di rispondere a una delle domande più importanti della storia: perché alcune nazioni prosperano mentre altre rimangono intrappolate nella povertà e nel fallimento?
Secondo Acemoglu e Robinson, il destino economico di una nazione dipende principalmente dalle sue istituzioni politiche ed economiche. Le nazioni che sviluppano istituzioni inclusive (quelle che permettono a una vasta parte della popolazione di partecipare alle decisioni economiche e politiche) tendono a prosperare. Al contrario, quelle con istituzioni estrattive (in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi e le risorse sono sfruttate a vantaggio di una piccola élite) spesso cadono nel declino e nella povertà.
Gli autori sostengono che non sono i fattori geografici o culturali a determinare il successo di una nazione, ma la sua storia politica. Le nazioni che riescono a creare un equilibrio tra potere politico e sviluppo economico, favorendo la creazione di istituzioni inclusive, sono quelle che prosperano.
Un esempio chiave del loro lavoro è la città di Nogales, divisa dal confine tra Stati Uniti e Messico. Nonostante la geografia, il clima e la cultura simili, la vita è molto diversa da entrambi i lati. A Nogales, Arizona, i residenti sono benestanti e vivono a lungo, mentre a Nogales, Sonora, i residenti sono molto più poveri e la criminalità è diffusa. La differenza, secondo gli economisti, sta nel sistema statunitense che protegge i diritti di proprietà e consente ai cittadini di avere voce in capitolo nel proprio governo.
Acemoglu, Johnson e Robinson (che non ha scritto il libro ma ha vinto insieme agli autori il Nobel) sono preoccupati per il futuro della democrazia. Sostengono che il supporto per la democrazia è in calo, specialmente negli Stati Uniti, e che questo è un segno della delusione delle persone. Le pressioni economiche, come la globalizzazione e l’automazione, hanno colpito duramente la classe media, portando a un sentimento di sfiducia.
Il modo in cui le società gestiranno le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale sarà cruciale. L’IA potrebbe aumentare le opportunità per i lavoratori qualificati o portare a un’ulteriore automazione che danneggia la classe media.
Gli economisti hanno anche studiato le istituzioni create dalle potenze europee durante la colonizzazione. Le colonie scarsamente popolate hanno attirato più coloni e hanno sviluppato istituzioni più inclusive, portando alla prosperità. Al contrario, le colonie densamente popolate hanno visto istituzioni che favorivano l’élite a scapito della popolazione, ostacolando la crescita economica.
In sintesi, il lavoro dei tre Nobel dimostra che la prosperità economica è strettamente legata a istituzioni democratiche inclusive che proteggono i diritti individuali e promuovono la partecipazione dei cittadini. In altre parole, il lavoro di Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson “ha dimostrato l’importanza delle istituzioni sociali per la prosperità di un Paese“, ha dichiarato il comitato del Nobel dell’Accademia reale svedese delle scienze durante l’annuncio a Stoccolma.
Più in dettaglio, secondo gli economisti la prosperità di una nazione è fortemente influenzata da:
- Istituzioni sociali inclusive: Queste istituzioni garantiscono diritti di proprietà, favoriscono la partecipazione dei cittadini nel governo e promuovono un ambiente equo dove la prosperità può essere condivisa. Un esempio lampante è la differenza tra Nogales, Arizona (USA) e Nogales, Sonora (Messico). Nonostante la vicinanza geografica e culturale, la parte americana gode di maggiore benessere grazie a un sistema che protegge i diritti e incoraggia la partecipazione.
- Democrazia solida e funzionante: I vincitori sottolineano l’importanza di un sistema democratico stabile dove i cittadini hanno voce in capitolo. Tuttavia, esprimono preoccupazione per il calo di fiducia nella democrazia, soprattutto negli Stati Uniti, a causa di pressioni economiche e disillusioni.
- Gestione oculata delle nuove tecnologie: L’ascesa di tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Se gestita correttamente, l’IA può favorire la crescita economica, ma se porta a una maggiore automazione a scapito dei lavoratori, può esacerbare le disuguaglianze.
- Apprendimento dalle esperienze storiche: L’analisi delle politiche coloniali europee offre spunti interessanti. Le colonie scarsamente popolate, che hanno attratto più coloni europei, hanno sviluppato sistemi più inclusivi e prosperi rispetto alle colonie densamente popolate dove le élite hanno mantenuto il controllo a scapito della popolazione.
In sintesi, i Nobel evidenziano l’importanza di un sistema politico ed economico che promuova l’inclusione, la partecipazione e la giustizia sociale come elementi chiave per la prosperità di una nazione.
E qui entra in gioco l’AI. Secondo Simon Johnson l’intelligenza artificiale (IA) rappresenta sia un’opportunità che una minaccia per la classe media. L’IA potrebbe avere un duplice effetto. L’IA potrebbe potenziare le persone con un alto livello di istruzione, rendendole più qualificate e permettendo loro di svolgere un maggior numero di mansioni con una retribuzione più elevata. In questo scenario, la classe media potrebbe beneficiare dell’IA, accedendo a nuove opportunità di lavoro e migliorando le proprie condizioni economiche.
Ma l’IA potrebbe anche innescare una massiccia ondata di automazione, eliminando posti di lavoro e spingendo verso il basso i lavoratori della classe media. In questo scenario, la classe media potrebbe subire le conseguenze negative dell’IA, con una perdita di posti di lavoro e una diminuzione del potere d’acquisto.
Johnson sottolinea l’importanza di gestire l’IA in modo oculato, affinché questa tecnologia possa favorire la crescita economica e la prosperità per tutti, senza esacerbare le disuguaglianze sociali. Il modo in cui l’IA verrà implementata e regolamentata determinerà il suo impatto sulla classe media. Sarà fondamentale promuovere politiche che favoriscano l’inclusione e la redistribuzione dei benefici derivanti dall’IA, al fine di evitare un’ulteriore polarizzazione economica e sociale.
Concludendo, le nazioni con istituzioni estrattive tendono a resistere alle riforme perché le élite al potere temono di perdere i loro privilegi. Le nazioni falliscono perché le loro istituzioni politiche non sono capaci di sostenere la crescita economica e lo sviluppo democratico. I governi autoritari, la corruzione e la concentrazione del potere sono spesso la causa principale del fallimento. Gli autori citano esempi di nazioni che, nonostante abbiano risorse naturali abbondanti, rimangono povere a causa della cattiva gestione e delle istituzioni estrattive.
“Perché le nazioni falliscono – Le origini del potere, della prosperità e della povertà” è una lettura fondamentale per chiunque sia interessato a comprendere le cause profonde del successo o del fallimento delle nazioni, sia dal punto di vista economico che democratico. Gli autori dimostrano con esempi storici come gli sforzi per creare istituzioni inclusive siano il vero motore della prosperità e della democrazia. Il libro è ricco di analisi e casi storici, dai Maya al Medio Oriente, dall’Europa alla Cina, offrendo una prospettiva globale.
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Nota per i lettori del sito: Pur avendo letto per intero il libro recensito, l’autore di questo articolo ha utilizzato per la scrittura il supporto di Gemini AI, nell’ambito degli esperimenti e dei test dei vari sistemi di AI generativa che sta effettuando.