Per la recensione del libro della domenica oggi vi parlo di Sherlock Holmes. Cosa c’entra il noto investigatore privato con investimenti, finanza e trading? Nulla, almeno in apparenza, però il libro scritto dal giornalista e autore Massimo Polidoro, ben conosciuto anche come storico collaboratore televisivo di Piero e Alberto Angela, sonda i misteri della mente e l’arte del ragionamento spiegando in modo scientifico ma molto divertente le “trappole” in cui cadiamo facilmente.
“Sherlock Holmes e l’arte del ragionamento: Indagine nell’universo della mente” di Massimo Polidoro, venduto in formato Amazon Kindle a solo 4,99 euro, è un affascinante viaggio nel mondo del pensiero critico e dell’osservazione attenta. L’autore, prendendo spunto dalle celebri avventure del detective più famoso della letteratura, ci guida alla scoperta dei meccanismi che governano la nostra mente e ci insegna a ragionare in modo più efficace.
Il libro è un’ottima introduzione ai bias cognitivi e alle trappole mentali che spesso ci portano a conclusioni errate. Polidoro ci mostra come, attraverso l’allenamento e l’osservazione sistematica, possiamo sviluppare un pensiero più critico e prendere decisioni più consapevoli.
Giusto per capirci, molti di voi hanno letto il libri del Premio Nobel Daniel Kahneman “Pensieri lenti e veloci” di cui abbiamo fatto la recensione il 30 maggio 2021. Facciamo un confronto tra i due libri poiché entrambi i libri esplorano aspetti affascinanti del funzionamento della mente umana, sebbene da prospettive leggermente diverse.
Ci sono molti punti in comune: entrambi i libri si concentrano sui meccanismi cognitivi che guidano le nostre decisioni e i nostri giudizi, sia nel quotidiano che in situazioni più complesse; inoltre, sia Polidoro sia Kahneman sottolineano i limiti del nostro pensiero intuitivo e i bias cognitivi che possono portarci a conclusioni errate. Infine, entrambi gli autori promuovono l’importanza di sviluppare un pensiero critico, basato sull’evidenza e sul ragionamento logico, per prendere decisioni più consapevoli.
Le differenze le troviamo nello stile di scrittura, dove Polidoro ha uno stile più narrativo e coinvolgente, mentre Kahneman adotta un approccio più scientifico e rigoroso, tipico da professore e Premio Nobel. Anche nell’approccio troviamo una marcata differenza tra i due autori. Polidoro utilizza l’affascinante figura di Sherlock Holmes come lente per analizzare i processi mentali, mentre Kahneman si basa su esperimenti psicologici e studi scientifici per illustrare i suoi concetti. E infine un altra differenza per la quale vale la pena avere entrambi i libri è che Polidoro pone l’accento sull’osservazione, la deduzione e l’importanza del contesto nelle indagini (quindi molto utile a chi fa analisi tecnica), mentre Kahneman si concentra maggiormente sui due sistemi cognitivi (sistema 1 e sistema 2) e sui bias che caratterizzano il nostro pensiero.
A chi consiglio il libro di Polidoro? Sicuramente a chi è appassionato di gialli e vuole migliorare le proprie capacità di osservazione, a chi cerca un’introduzione accessibile ai temi del pensiero critico e della risoluzione dei problemi, e ovviamente agli appassionati di Sherlock Holmes che vogliono approfondire i meccanismi che si celano dietro le sue straordinarie capacità. Elementare Watson, Polidoro lo spiega benissimo nel libro grazie all’analisi di decine di brani tratti dai vari gialli di Arthur Conan Doyle. Si viene anche a scoprire che il celebre cappello da caccia che calza Holmes non è mai stato citato nel libro, ma disegnato da un fumettista per illustrare una storia e poi assurto a elemento distintivo del personaggio.
Questo articolo è stato scritto con l’ausilio di Gemini AI dopo avere letto l’edizione cartacea del libro…