Affrontare il cambiamento climatico e più specificamente il suo impatto sul pianeta e su tutti gli esseri viventi richiede un’azione immediata. Il mondo è alle prese con temperature record, conflitti in corso nell’Europa dell’Est e in Medio Oriente e persistenti pressioni inflazionistiche.

In questo contesto, sostenere l’educazione verso il clima è diventato fondamentale perché conferisce agli individui e alle comunità le conoscenze, le competenze e le motivazioni necessarie per combattere il cambiamento climatico in generale e favorire un approccio resiliente in tempi difficili. Lo sostiene, in questa dotta analisi, Claudia Ravat, ESG Analyst – Crédit Mutuel Asset Management, che per la prima volta ospitiamo sul nostro sito.

Claudia Ravat, ESG Analyst – Crédit Mutuel Asset Management

L’educazione, necessaria sia per la mitigazione che per l’adattamento ai cambiamenti climatici, rappresenta un pilastro sottovalutato ma fondamentale di azione a sostegno del clima. Si consideri che i bambini nati nel 2020 dovranno affrontare un numero di eventi meteorologici estremi fino a sette volte superiore a quello dei loro nonni nel corso della loro vita. Le giovani generazioni sono le più colpite e mal equipaggiate in termini di educazione sul clima. Infatti, il 70% dei giovani non è in grado di spiegare i cambiamenti climatici, ne sa solo i principi generali o non ne sa nulla.

Per colmare questo divario sono necessari maggiori investimenti. Purtroppo, gli aiuti governativi all’educazione al clima hanno registrato una trend discendente, passando dal 14,7% del 2003 al 9,7% del 2021. Questo calo sottolinea la necessità di fonti di finanziamento alternative per garantire un percorso di formazione adeguato.

Per colmare questo divario in termini di finanziamenti sono necessari approcci nuovi. Per esempio, alla COP28 dello scorso dicembre 2023 è stata lanciata un’iniziativa di investimento da 70 milioni di dollari per costruire scuole climaticamente resilienti nei Paesi vulnerabili. Inoltre, la Greening Education Partnership, promossa dall’UNESCO, mira a garantire che ogni studente sia pronto per il cambiamento climatico. Strutturato attorno a quattro pilastri fondamentali – rendere più green le scuole, rendere più green i programmi di studio, rendere più green la formazione degli insegnanti e le capacità dei sistemi educativi e rendere più green le comunità – la partnership affronta non solo gli aspetti scientifici del cambiamento climatico, ma anche gli aspetti socio-economici e comportamentali della giustizia climatica, e delle soluzioni basate su azioni concrete.

Questi quadri educativi sono fondamentali per promuovere una comprensione a tutto tondo delle questioni climatiche e per dare ai futuri leader la possibilità di guidare davvero il cambiamento.

Investire nell’istruzione dei giovani, in particolare nel contesto del cambiamento climatico e della giustizia sociale, è essenziale per uno sviluppo sostenibile. È in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), in particolare con l’SDG 4, che si concentra sull’istruzione di qualità, e con l’SDG 13, che sottolinea l’azione per il clima. Educare i giovani al cambiamento climatico non solo li prepara ad affrontare le sfide future, ma li mette anche in condizione di essere agenti proattivi del cambiamento all’interno delle comunità in cui vivono. Questa azione di responsabilizzazione può portare a soluzioni innovative e iniziative in grado di contribuire in modo significativo agli obiettivi climatici globali. Educando i futuri leader politici, consente che le politiche e le decisioni future siano prese sulla base di una profonda comprensione delle questioni climatiche.

Un esempio concreto di successo è l’International Finance Facility for Education (IFFEd), che fa leva sugli impegni dei sostenitori per sbloccare gli investimenti del settore privato in ambito educativo. Questo modello è riuscito a mobilitare finanziamenti importanti nei Paesi in via di sviluppo, dimostrando che gli investimenti in questo campo possono dare ritorni significativi. Impegnandosi in pratiche di investimento responsabili e sostenendo iniziative come la Greening Education Partnership, il settore finanziario può amplificare gli sforzi per combattere il cambiamento climatico. L’azione collettiva del settore finanziario potrebbe non solo mitigare i rischi, ma anche contribuire a garantire una crescita sostenibile e una stabilità a lungo termine per le generazioni future.

Gli investitori sono chiamati ad agire ora. L’investimento non riguarda solo l’educazione, ma la futura resilienza e prosperità del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi. La finestra di opportunità è stretta, ma l’impatto potenziale è immenso.

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