Per la recensione della domenica oggi non vi parlo di un libro ma di una rivista del Terzo Settore, Vita, che ha pubblicato nel numero mensile di giugno un lungo e interessante reportage sullo sviluppo dell’Africa.
Come sapete, cari lettori e care lettrici, sono anni che cerco di instillare tra lettori e clienti l’idea di studiare con attenzione ciò che succede in Africa, tra sviluppo tecnologico, sviluppo economico, sviluppo sociale. Certo, l’Africa è un continente di 54 Stati con dinamiche ben diverse gli uni dagli altri, ma possiamo riconoscere tratti in comune a iniziare da una popolazione estremamente giovane, curiosa, e vogliosa di uscire dalla miseria.
Al di là della narrazione che ci viene propinata ogni giorni dai media mainstream c’è un’Africa in fortissima evoluzione che vale la pena conoscere. Come spiega l’introduzione al numero della rivista, C’è un’Africa che conosciamo: quella fatta di conflitti, immigrazione e povertà. Pensate: in Italia l’80,2% delle notizie che riguardano l’Africa sono dedicate a fatti di cronaca o legate al fenomeno migratorio. E poi c’è l’Africa che non conosciamo, quella che resta invisibile e fuori dalle narrazioni mainstream. Proviamo a raccontarla nel servizio di copertina del numero di giugno “Un’Africa mai vista”, per tentare di descrivere quello che sta succedendo in un continente letteralmente pieno di sorprese dal punto di vista sociale, culturale e imprenditoriale che troppe volte abbiamo blindato solo nella narrazione dell’emergenza umanitaria. E lo facciamo attraverso le voci e le immagini degli africani e di chi l’Africa la conosce per davvero e da dentro.
E scoprirete servizi di telemedicina innovativi, la diffusione del Mobile Money, l’incredibile numero di startup tecnologiche e non solo, l’arte e la cultura africana che inizia ad essere apprezzata in occidente e la capacità imprenditoriale dei giovani africani che iniziano a volere tornare nei loro luoghi per fare impresa invece di restare emigranti a vita.