Indice
E’ disponibile il numero di dicembre del report “La Ruota dei mercati – Analisi Intermarket mensile“, al solito prezzo di 61 euro (iva inclusa). Con 82 slides e 80 minuti di video-analisi il report permette di avere una “Big Picture” della situazione economico-finanziaria e dei principali mercati azionari, obbligazionari, valutari e delle materie prime.
Questo numero del report ha la foto di copertina che ricorda due grandi uomini che hanno fatto la storia del ventesimo secolo e che sono deceduti alla fine di novembre: Henry Kissinger e Charlie Munger, socio di Warren Buffett.
Di Charlie Munger ricordiamo alcune frasi celebri che sono per noi una fonte di guida e di ispirazione nel navigare e studiare i mercati finanziari.
L’Executive Summary
- Il mese appena trascorso è stato denso di avvenimenti di geopolitica, di economia e finanza. Iniziamo dalle note dolenti delle due guerre calde in Ucraina e in Israele. Sul terreno di scontro nel mezzo dell’Europa molti commentatori indicano un punto di stallo tra le forze in campo. Ma nessuno dei due contendenti sembra volere una tregua, né la pace. In Israele anche a novembre è continuata la guerra con l’esercito israeliano che è entrato nella striscia di Gaza mettendo a ferro e fuoco la città con migliaia di morti. A fine novembre pochi giorni di tregua hanno dato qualche labile speranza subito cancellata da nuovi attentati islamisti. Nel frattempo l’Occidente è terreno di scontro tra sostenitori dell’una e dell’altra parte in campo.
- Detto questo, il mese di novembre non ha fortunatamente visto il tanto temuto allargamento del conflitto Hamas-Israele ai Paesi confinanti sebbene ci siano scaramucce armate alle frontiere del Libano e della Cisgiordania. Acqua sul fuoco è stata gettata prima dagli americani (che contengono la furia israeliana) e dagli stessi iraniani che, sebbene sostengano anche militarmente Hamas, non sembrano volere scendere direttamente in campo nel timore di scontrarsi con gli USA. Un allargamento del conflitto porterebbe alla chiusura della principale via di ingresso di petrolio e merci verso l’Europa e innescherebbe la terza Guerra Mondiale, peraltro già evocata da tanti analisti e dallo stesso Pontefice. La relativa calma in Medioriente ha portato il prezzo del petrolio a correggere con rapidità e profondità dai massimi raggiunti allo scoppio della guerra.
- Il mancato rialzo dei prodotti energetici (petrolio, gas naturale) ha contribuito a calmierare l’inflazione. Questa rapida discesa potrebbe contribuire alla decisione delle Banche Centrali di iniziare la riduzione dei tassi di riferimento già dai primi mesi del 2024. La combinazione di fattori geopolitici e monetari sta facendo bene ai metalli preziosi (oro e argento) i cui prezzi sono in rally da inizio ottobre. A questa tendenza rialzista contribuisce anche il netto indebolimento del dollaro americano sia in forza assoluta (Dollar Index) sia contro valute «bene rifugio» (CHF, GBP) sia a sorpresa anche contro valute commodity-driven come AUD e CAD. La ritrovata forza di queste valute inizia a manifestare effetti positivi anche sul comparto delle materie prime industriali, con i primi segnali di un rialzo del prezzo del rame.
- Il rame è un indicatore molto importante nel contesto dello scenario intermarket. Infatti è un leading indicator del sentiment degli imprenditori nei confronti della situazione economica. Se l’economia è in crescita si userà molto rame (infrastrutture, Real Estate, linee elettriche, green economy), se l’economia va in contrazione e l’inflazione cresce rapidamente, il rame è uno delle materie prime che ne subiscono le conseguenze. Se oggi l’economia ha le potenzialità per uscire dalla brusca frenata (o dalla recessione soft), il rame può indicarlo con la sua sensibilità.
- Novembre è stato anche il mese che ha ribaltato in poche settimane il sentiment negativo che opprimeva gli operatori nel mese di ottobre. Siamo passati in poche settimane dalla Paura di ottobre alla Avidità di fine novembre. Molto strano questo repentino cambio di sentiment, ma si è tradotto sui mercati azionari in un violento e inaspettato rally sia dell’equity Usa sia di quella Europea contro la previsione della nostra analisi di ottobre. Anzi, il falso segnale di debolezza (Bear Trap) che si era sviluppato ha causato danni e perdite a molti trader del mercato. Contestualmente al rally dell’azionario, guidato dalla solita pattuglia di titoli tecnologici ma stavolta esteso anche a molti settori produttivi e del consumo, si associa un rimbalzo delle quotazioni dei principali titoli obbligazionari sovrani che reagiscono al calo dei rendimenti su ogni scadenza della curva dei tassi. Tale curva inoltre sta tornando a normalizzarsi (ovvero, l’inversione dei rendimenti si sta risolvendo con il ritorno di rendimenti più cospicui per le durate più lunghe) segnalando come leading indicator la prossima uscita dell’economia dalla recessione /contrazione.
- Tutti questi segnali sono da considerarsi «leading indicator» dello sviluppo del tanto atteso «bottom» nella Fase 2 del Business Cycle (fase in cui ci troviamo ancora, a mio avviso) e la prossima uscita verso Fase 3, che ricordo essere caratterizzata dal ritorno degli acquisti copiosi sull’azionario e sul mercato delle commodity (e delle loro aziende produttrici, mai così depresse come ora, quindi a sconto).
- L’aspettativa e il sentiment positivo potrebbero essere anche agevolati dal fatto che stiamo entrando nel periodo di fine anno dove si sviluppa il cosiddetto «Rally di Natale». I presupposti ci sono tutti, al netto di quanto potrebbe accadere a livello geopolitico, con due guerre calde in corso che restano la variabile impazzita e imprevedibile da mettere però dentro l’equazione del calcolo del rischio futuro.
- Avvicinandoci al 2024 ricordiamo anche che sarà l’anno delle elezioni presidenziali USA e storicamente è dimostrato che esso è un anno propizio per le borse azionarie. Resta comunque il monito di restare prudenti. Vi auguro con un poco di anticipo Buone Feste e arrivederci a gennaio con il corposo Outlook Previsionale 2024.
Il pensiero del mese
In questi giorni è in corso la conferenza internazionale sul clima COP28 a Dubai. Sempre da Dubai ho voluto trarre degli insegnamenti, che ci giungono da alcune frasi celebri pronunciate dallo sceicco, padre-padrone della città, ma anche grande mente visionaria che ha saputo trasformare una landa desertica nella città più meravigliosa (e assurda, a mio avviso, dopo averla visitata nel 2013) del mondo.
Il grafico del mese
In onore della conferenza COP28 sono andato a guardare l’andamento dell’indice sulle energie rinnovabili quotato al Nasdaq e sottostante di alcuni prodotti di risparmio gestito.
Il grafico ci mostra un andamento altalenante dal 2009 al 2020; poi l’hype per qualsiasi titolo tecnologico o green che ha colpito i trader casalinghi ad aprile 2020 bloccati a casa dal lockdown ha fatto letteralmente volare le aziende del settore e l’indice; quindi la doccia fredda nel 2021 con lo scoppio della bolla e il laccio del rialzo dei tassi di interesse che ha colpito aziende di medio-piccole dimensioni e ad alta intensità di capitale (quindi con una gestione che si basava sui finanziamenti sempre più costosi); e un prezzo del petrolio che tornava a fare diventare poco competitive le energie rinnovabili, soprattutto quelle prodotte dall’eolico off-shore.
La curiosità del mese
L’Argentina è balzata agli onori delle cronache con la vittoria alle presidenziali di Javier Milei, personaggio folcloristico che ha intenzione di dollarizzare e privatizzare l’economia del suo Paese. Sebbene l’inflazione sia a livelli degni di un film di Woody Allen (ricordate “Il dittatore dello Stato libero di Bananas”?) guardando l’indice Merval anche nel 2023 è in testa alle classifiche per la performance stellare (in valuta locale). Altro che titoli dell’AI. Ma sarà così anche nel 2024?
Indice dei contenuti
Qui sotto l’indice dei contenuti del report intermarket di questo mese. Tutti gli strumenti finanziari sono analizzati con i grafici di lunghissimo termine a candele trimestrali e a un mese, e grafici di breve termine con candele settimanali secondo quanto spiegato nei modelli di analisi del libro “La Ruota dei Mercati Finanziari“.
Strumenti finanziari analizzati in questo report
- Valute: Dollar Index, EUR/USD, EUR/CHF, GBP/USD, USD/JPN, AUD/USD, Bitcoin, performance delle principali crytovalute
- Mercati USA: Indici di sentiment, Total World Stock Index, S&P500 Index, Nasdaq100 Index, DJ Industrial Index, Russell2000 Index, 12 settori economici del S&P 500, Analisi ciclica degli indici azionari, T-NOTE decennale e suo rendimento, curva dei rendimenti USA a 2, 5, 10 e 30 anni.
- Mercati EU: Indici di sentiment, Eurostoxx50 Index, Eurostoxx600 Index, DAX Index, CAC40 Index, FTSE100 Index, FTSE Mib Index, Analisi ciclica degli indici azionari, 16 settori economici dell’Eurostoxx600 (con ETF Lyxor), BTP decennale e suo rendimento, BUND decennale e suo rendimento.
- Mercati EMG: Sensex Index, Shanghai Index, Nikkei225 Index, ETF delle valute EMG e ETF dei mercati EMG.
- Commodity: CRB Index, Crude Oil, Natural Gas, Rame, Oro, Argento, Soia, Animali da carne, Uranio.
- Dati economici: Crescita del PIL, Inflazione, stato dell’economia europea con dati Eurostat, decisione delle banche centrali in materia di tassi e liquidità.
- Indici di Forza Relativa e Indici di Correlazione tra gli strumenti finanziari elencati sopra.
Come acquistare il report, pagarlo ed avere fattura
Per acquistare il report basta andare sulla piattaforma di e-commerce Gumroad.com cliccando su questo link: https://investirobot.gumroad.com/l/intermarket102023 o sul bottone qui sotto.
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L’analisi intermarket cos’è e perché è vincente
L’approfondimento Intermarket mensile viene sviluppato attraverso il mio modello di analisi Intermarket “Ruota dei Mercati” (spiegato nel libro omonimo in dettaglio e in questo video su Youtube in sintesi) che unisce aspetti economici, macro-economici, tecnici ci permette di dare una risposta.
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