Proseguiamo l’affascinante viaggio nel mondo delle materie prime, sempre in compagnia di Alessandro Giraudo. Dopo “Quando il ferro costava più dell’oro“, pubblicato qualche mese fa da ADD Editore (328 pagine, 19 euro) è ora la volta di “Storie straordinarie delle materie prime” (Add Editore, 247 pagine, 17,10 euro).
Perché le commodity non sono solo oro e argento, petrolio e gas naturale, rame, succo d’arancia e poco altro. Di materie prime l’uomo non ha mai potuto fare a meno. E se ora il petrolio sembra costoso (anche se 80 $ il barile significa 50 centesimi al litro) cosa pensereste dei prezzi raggiunti da pepe, cannella, o indaco?
Metalli, ma anche spezie, aromi, legno e zucchero di canna, pergamena e ossidiana. Sono solo alcune delle commodity di cui ci parla Giraudo. A metà del ‘600 gli olandesi barattarono con gli inglesi, cedendo l’isola di New Amsterdam (quella che ora tutti conosciamo come Manhattan) in cambio di quella di Run che era un centro di produzione della noce moscata. Mentre due secoli prima, nel Medio Evo, una libbra di zafferano costava quanto un cavallo, e una di zenzero valeva come un ovino.
Ancora prima dei metalli la materia prima utilizzata più di frequente dall’uomo era il legno. La costruzione delle navi – dai Fenici ai Cartaginesi, dai Greci ai Romani, dalla Repubblica di Venezia all’impero Ottomano – depauperò prima l’Europa e poi il Nord Africa. Quindi la ricerca di nuova legna si spostò verso il Medio Oriente e poi verso le colonie.
Una lettura affascinante che può anche essere assaporata in piccole dosi o saltando da una pagina all’altra nel libro alla ricerca di curiosità. Il sottotitolo del libro potrebbe essere: Tutto quello che avreste voluto sapere su (quasi) tutte le materie prime e nessuno vi ha mai detto.
Qui sotto (o a questo link) potete scaricarne un estratto per Kindle. Buona lettura!
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