Ebbene sì! Oggi, al posto del libro della domenica vi propongo la recensione della recentissima esortazione apostolica “Laudate Deum” di Papa Francesco. Perché? Semplice! E’ un concentrato dei temi dei megatrend da noi trattati nel libro “Investire nei megatrend del futuro” e nel nostro sito.
Una lettura molto attuale, per certi versi spiazzante, come peraltro ci ha abituato Papa Francesco, che a proposito di azioni fuori dall’ordinario è uno specialista. E’ un testo conciso, che va dritto al punto e non vi ruberà più di 15 minuti del vostro preziosissimo tempo libero domenicale.
Non avete 15 minuti? Allora guardatevi il video-trailer dell’enciclica che il due minuti e mezzo vi racconta il succo del discorso. Qui sotto su Youtube o a questo link.
Già dalla prima immagine si capisce che stavolta il Papa vuole darci un pugno nello stomaco, vuole svegliarci dal torpore che ci avvolge, vuole spronarci ad agire. Si vede un’industria che inquina il cielo con i sui fumi di scarico. E questo è solo l’inizio di un video (e di un testo) interamente dedicato ai disastri ambientali che l’avidità e (forse) la stupidità dell’Uomo sta creando sullo stesso Pianeta in cui vive.
Il testo, che potete leggere in versione integrale a questo link del sito del Vaticano, riporta un forte appello del Papa alla presa di coscienza della crisi climatica globale e critica l’inerzia della società di fronte ai segni sempre più evidenti dei cambiamenti climatici.
Il Papa apre con le parole “Lodate Dio per tutte le sue creature” facendo riferimento a San Francesco d’Assisi, e sottolinea la necessità di ammirare e rispettare tutte le forme di vita sulla Terra.
Viene poi menzionata la Lettera enciclica “Laudato sii” pubblicata otto anni fa, che esprime preoccupazioni sulla cura della casa comune (il pianeta Terra) e l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico. Rispetto all’enciclica, che conteneva molti riferimenti alla Chiesa di Roma, questo nuovo scritto del Papa focalizza l’attenzione del lettore sui dati scientifici, statistiche climatiche, casi reali di disastri ambientali e malversazioni, quasi a volere dare prova ed evidenza agli allarmi lanciati dal Papa nel testo. Siccome nulla è fatto per caso, a mio avviso il Pontefice ha scritto un testo che può piacere anche ad atei o credenti di altre religioni, per ampliare la platea dei lettori potenziali e quindi di coloro che possono agire a favore del clima. Anche perché il riferimento alla COP28 che si terrà l’anno prossimo a Dubai negli Emirati Arabi è chiaro.
Il cambiamento climatico è descritto come una realtà innegabile, con segni evidenti come fenomeni meteorologici estremi, siccità, ondate di calore, scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello del mare. Si afferma che l’origine del cambiamento climatico è principalmente causata dall’attività umana.
Il testo denuncia e critica anche il paradigma tecnocratico che guida il nostro mondo moderno, evidenziando il pericolo di un eccessivo potere umano senza limiti, che può portare a conseguenze disastrose per l’umanità e per l’ambiente, dal momento che la mentalità tecnocratica considera la natura come una risorsa da sfruttare illimitatamente per il progresso tecnologico. vengono quindi fatti esempi reali di disastri avvenuti sul Pianeta.
Il Papa richiama anche l’attenzione sulla necessità di agire immediatamente per affrontare la crisi climatica, sottolineando che la responsabilità è condivisa da tutti e che l’interconnessione tra gli esseri viventi e l’ambiente è una realtà incontestabile. Ci ricorda il nostro rapporto con la natura e ci esorta a ripensare il nostro uso del potere, affinché non diventi uno strumento di distruzione ma piuttosto di preservazione e cura del nostro pianeta comune, forse riferendosi anche alla guerra in Ucraina.
Il testo mette in evidenza la necessità di una transizione verso fonti di energia pulita e affronta l’argomento che i cambiamenti necessari potrebbero comportare la perdita di posti di lavoro, ma sottolinea che possono anche creare nuove opportunità.
Il testo affronta poi la decadenza etica del potere reale, che viene mascherata dal marketing e dalla disinformazione. Questi meccanismi vengono utilizzati per influenzare l’opinione pubblica quando si avviano progetti con impatti ambientali gravi, illudendo gli abitanti con promesse di progresso e opportunità. Anche qui il Papa riporta un esempio reale.
Il Papa sottolinea la responsabilità delle nazioni più sviluppate e dei ricchi nel contribuire alle emissioni di gas serra e fa notare che i poveri non sono i principali responsabili del cambiamento climatico, riferendosi anche le parole dei vescovi degli Stati Uniti e dell’Amazzonia che collegano il cambiamento climatico alla giustizia sociale. Un tema a mio avviso molto interessante e da approfondire anche dal punto di vista di un investitore. L’ossessione per il massimo profitto al minimo costo, mascherata da razionalità e progresso, rende impossibile preoccuparsi sinceramente del bene comune e delle persone emarginate. Questi privilegiati spesso ignorano i danni inflitti alla casa comune perché si sentono al sicuro dietro il loro status economico ottenuto attraverso i loro sforzi.
Di fronte a questa realtà, il testo solleva una domanda esistenziale: qual è il senso della vita, del nostro passaggio su questa terra e del nostro lavoro, specialmente considerando i danni che infliggiamo alle generazioni future?
Lascio a voi, cari lettori e care lettrici la risposta, consigliandovi di leggere il testo integrale sul sito del Vaticano a questo link.