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E’ finalmente disponibile l’edizione 2023 dell’eccezionale report annuale “Maritime Forecast 2050” prodotto dalla società norvegese DNV. Quest’anno il focus è sulla decarbonizzazione del trasporto marittimo (passeggeri e cargo). Il lungo e dettagliato report (74 pagine in inglese) è denso di novità e di spunti di riflessione sugli sforzi che armatori, governi e società di trasporto stanno compiendo per abbattere l’impronta di quella che è la spina dorsale dell’economia globalizzata moderna.
In questo breve articolo, ho “rubacchiato” qualche spunto per darvi un antipasto di quello che vi aspetta nella lettura di questo interessantissimo report.
Partiamo da un argomento di estrema attualità, che (suppongo) ben pochi di noi conoscono. I Corridoi Marittimi Verdi.
Corridoi Marittimi Verdi
Leggendo il report scopriamo che già oggi esistono ben 30 corridoi verdi che intersecano i mari. Cosa sono? Esistono diverse definizioni di corridoi marittimi verdi. Il report cita la Dichiarazione di Clydebank che afferma che si tratta di “rotte marittime a emissioni zero tra due (o più) porti“.
Il concetto di corridoio marittimo verde è schematizzato nella Figura 8-1 tratta dal report che trovate qui sotto. Coinvolge un ecosistema di molti attori come i proprietari e i noleggiatori di merci, i porti, gli armatori e gli operatori e operatori, fornitori di energia, istituzioni istituzioni finanziarie, autorità e altri soggetti che devono cooperare in un corridoio marittimo verde.
La Dichiarazione di Clydebank afferma inoltre che i combustibili o le tecnologie di propulsione completamente decarbonizzati non dovrebbero comportare emissioni aggiuntive di gas serra nel sistema globale durante il loro ciclo di vita. In un corridoio di navigazione verde si può utilizzare qualsiasi combustibile neutro, come metanolo, metano, diesel, ammoniaca e idrogeno neutri dal punto di vista del carbonio, nonché la propulsione a batteria, la cattura del carbonio a bordo e la propulsione nucleare.
Dove agire per rendere “verde” una nave?
Ovviamente il problema va risolto alla radice, ovvero cercando di decarbonizzare la nave. Sembra facile, ma le sfide sono veramente “challenging” come dicono a Milano! In questa tabella, sempre tratta dal report, vediamo le soluzioni applicabili alla nave. A partire dal ridurre la velocità di crociera, passando per il tipo di combustibile e di motorizzazione, agendo anche sullo scafo (aerodinamica e attrito) e finendo con i sistemi di cattura dei gas di scarico.
Quante navi oggi sono “verdi”?
Sulla carta e in teoria è tutto facile, poi però i buoni propositi vanno applicati e resi concreti. Purtroppo come si nota dalla prossima grafica, le navi “verdi” sono ancora una quota molto limitata del totale. Costi, tecnologie, tempi di sviluppo o di riammodernamento, legislazioni diverse da paese a paese giocano il loro ruolo nel rallentare il processo di decarbonizzazione della flotta globale, però l’aspetto positivo è che solo il 48% degli ordinativi per le navi da costruire è ancora a combustile convenzionale. Il 2050 si sta avvicinando a grandi passi, perché 27 anni quando si parla di trasporto marittimo passano in un attimo.
Per leggere il report completo
Il report completo lo trovate sul sito della DVN a questo link oppure cliccando sull’immagine qui sotto. Nel sito ci sono tantissimi articoli e analisi sul settore marittimo che vi consiglio di guardare con attenzione.
Video della presentazione del report
Ai lettori che capiscono bene l’inglese parlato consiglio anche il video della lunga presentazione del report che comprende una tavola rotonda con esperti del settore in merito alla decarbonizzazione dei trasporti su nave, che peraltro è il tema centrale di questo report.
Il video lo trovate su Youtube a questo link o cliccando l’immagine qui sotto.
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