La transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio sembra più importante che mai. Tuttavia, anche se la maggior parte dei Paesi riconosce la necessità di destinare maggiori investimenti nelle energie rinnovabili per realizzare questa transizione, pochi comprendono che la produzione di energia è solo una parte dell’equazione.
L’intervento di Daniel Lurch, Lead Portfolio Manager di J. Safra Sarasin, verte proprio su questo tema.
Per portare questa energia verde ai consumatori, sono necessarie anche nuove infrastrutture di trasmissione e distribuzione. È qui che entra in gioco la rete. Composta da una rete di linee di trasmissione, trasformatori e stazioni di distribuzione, la rete fornisce elettricità dal luogo in cui viene generata ai consumatori finali, come le famiglie e le imprese.
Per poter accogliere un maggior numero di fonti di energia rinnovabile, le reti devono essere adattate e aggiornate. Ad esempio, le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici avranno bisogno di una superficie sei volte superiore a quella di una singola stazione di servizio. Inoltre, poiché gli impianti di energia pulita sono meno efficienti di quelli a combustibile fossile, saranno necessarie più connessioni alla rete che mai.
Reti verdi significa reti intelligenti
Un’altra sfida da affrontare consiste nel garantire che la rete rimanga stabile e affidabile. A differenza dei combustibili fossili, le energie rinnovabili come l’eolico e il solare producono energia in modo intermittente. Questo può causare problemi alla rete, in quanto può portare a fluttuazioni nella fornitura di energia o a interruzioni.
Per risolvere questo problema, le reti dovranno diventare intelligenti. Le reti tradizionali di oggi hanno una flessibilità limitata, in quanto supportano solo un flusso unidirezionale di energia dalla fonte al punto finale e non sono in grado di reagire rapidamente a forti picchi di domanda. Le reti intelligenti, invece, utilizzano la tecnologia digitale per consentire una comunicazione bidirezionale tra l’azienda e i clienti. Questo aiuterà a gestire meglio il flusso di energia e le fluttuazioni della domanda, per garantire la stabilità della rete.
La spesa per le reti intelligenti raddoppierà
Affinché il mondo possa raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che gli investimenti nelle reti intelligenti debbano più che raddoppiare entro il 2030. In altre parole, è necessario investire 600 miliardi di dollari all’anno, rispetto ai circa 300 miliardi di dollari del 2021. Di questi ingenti investimenti dovrebbero beneficiarne aziende come la nostra partecipata National Grid, un gruppo britannico che si occupa di trasmissione e distribuzione di elettricità e gas negli Stati Uniti e nel Regno Unito. L’azienda sta inoltre abbandonando il gas per passare alle reti elettriche, migliorando ulteriormente la propria credibilità nel campo ambientale.
La transizione verde rimarrà un driver di crescita nel 2023
Nonostante il rischio di una contrazione economica nel 2023, vediamo alcune interessanti opportunità nel mercato che prevediamo possano sovraperformare. Riteniamo che i trend strutturali verso le soluzioni green accelereranno nel 2023, soprattutto in Europa, dove la situazione energetica passerà dalla gestione della crisi a soluzioni a lungo termine che escludano le forniture russe.
Questo potrebbe assumere la forma di uno stimolo simile all’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti e accelererà la creazione di capacità di energia pulita e di veicoli elettrici, la produzione onshore di componenti critici e la creazione di un inventario di materiali fondamentali.
A nostro avviso, le società che si trovano nella posizione migliore per trarre vantaggio da questa tendenza sono le aziende che destinano i propri flussi di cassa per investimenti sostenibili nel settore dei beni strumentali e dei macchinari, nei semiconduttori di potenza destinati ai veicoli elettrici e alle energie rinnovabili, nei produttori di metalli industriali e nelle reti elettriche.