All’ETFplus di Borsa Italiana arriva il secondo Etf sulla difesa. Dopo VanEck (qui), è la volta di HANetf, che quota l’ETF Future of Defence (Ticker: NATO – Isin: IE000OJ5TQP4 – TER: 0,49%). Segue l’indice EQM Future of Defence e investirà nelle società globali che generano ricavi dalla spesa per la difesa e per la sicurezza informatica degli alleati NATO e NATO Plus. Dall’Ucraina a Taiwan, dal Medio Oriente al Sahel, le zone di crisi rimangono numerose.
Del resto, le spese militari sono in costante aumento (2,2 miliardi di dollari solo l’anno scorso). E, dal punto di vista finanziario, in una recente indagine condotta da HANetf, il 78% dei gestori patrimoniali ha affermato che la geopolitica ha assunto nell’ultimo anno un’importanza maggiore nell’ambito della selezione dei fondi.
Un’area di crescita delle spese riguarda i membri europei NATO. Questi Paesi si stanno impegnando a raggiungere l’obiettivo di spesa militare del 2% del PIL della NATO.
Ma la sicurezza nazionale non riguarda solo i confini e la forza militare. I governi oggi devono anche salvaguardare il cyberspazio, che è diventato un nuovo terreno di scontro. Come osservato dall’agenzia europea per la sicurezza informatica nel suo ultimo rapporto Threat Landscape, gli attacchi alla cybersicurezza aumentano con l’aumentare delle tensioni geopolitiche.
“Non si tratta però solo di spendere in carri armati e missili” commenta Hector McNeil, fondatore e co-CEO di HANetf.
“Il cyberspazio è un nuovo ambito della guerra e lo è sia dall’invasione russa dell’Ucraina del 2014 che da quella del 2022, che ha visto quest’ultima inesorabilmente presa di mira da attacchi informatici sponsorizzati dallo Stato russo. Questa è la ragione per cui stiamo lanciando sul mercato l’ETF UCITS Future of Defence, che fornirà agli investitori gli strumenti per avvicinarsi alle società che saranno pronte a beneficiare dell’aumento della spesa degli alleati NATO e NATO Plus sia per l’hardware militare che per la difesa informatica.
Fondi relativi alla difesa esistono, ma tendono ad essere industriali pesanti e non focalizzati sulla NATO e sui suoi alleati che, per definizione, sono un’alleanza difensiva e non un aggressore. Su questa base, NATO è un ETF unico nel suo genere”.