Quando si parla di Africa l’immagine che spesso ne abbiamo è di un “Terzo Mondo” da cui gente ignorante scappa con la “barchetta” per venire a fare i “vu cumprà” o i lavori più umili, oppure per rubare e spacciare. Questo stereotipo è propulso anche dai media (tradizionali e social).
Ma l’Africa è ben altro. Noi lo abbiamo scritto nel nostro libro “Investire nei Megatrend del futuro” e in questo sito in vari articoli che ne parlano dicendo che a nostro parere l’Africa è “la nuova Cina” ed è la nostra scommessa per i prossimi decenni.
A confermarcelo arriva la quarta edizione del dossier “L’Africa MEDIAta 2023” prodotto da AMREF, l’organizzazione internazionale attiva in 35 Paesi africani con più di 130 progetti di promozione della salute, in collaborazione con i ricercatori dell’Osservatorio di Pavia per analizzare in che modo viene oggi rappresentato in tv, sui giornali e sui social il Continente Africano.
Ne parliamo su questo sito per due motivi: il primo è che lo sviluppo del Continente Africano è un megatrend che coinvolge temi demografici, tecnologici, ambientali e geopolitici; il secondo motivo è che questa edizione del rapporto è focalizzata sulla spinta all’innovazione tecnologica in Africa e su come i media italiani (non) la raccontano.
L’eccezionale dossier di AMREF lungo 98 pagine (in italiano) si legge tutto d’un fiato e ci apre orizzonti sconosciuti (magari non ai lettori di questo sito) sulla capacità di innovare degli africani e sul rapido sviluppo tecnologico nel Continente, che restano però nascosti alla grande parte della popolazione italiana perché non vengono trattate adeguatamente sui media.
Come ho già detto, il focus dell’analisi è sul “come” e sul “quanto” l’innovazione africana venga raccontata dai media italiani, ma fornisce già un ottima fotografia di cosa sta succedendo laggiù.
Anche perché il Continente Africano, che ricordiamo essere composto da 54 Stati con diversi livelli di sviluppo economico e sociale) ha la popolazione in media più giovane del mondo (e con il tasso di natalità più alto) che ha una grande voglia di uscire dalla condizione di povertà e di sudditanza verso l’Occidente durata decenni. Giovani che hanno (o avevano) pochi mezzi ma grande inventiva e capacità di ingegnarsi per risolvere i problemi che sono maggiormente sentiti da chi vive in quei contesti. Nella figura tratta dal dossier ci fornisce qualche informazione in merito.
Tanto per citare qualche numero preso dal sito di AMREF, le previsioni di GSM Association – Global System for Mobile Communications dicono anche che entro il 2025 almeno mezzo miliardo di persone nel sud del Sahara usufruirà di una connessione dal proprio cellulare: un passo in avanti che favorisce anche l’evoluzione della telemedicina.
Sempre AMREF spiega che la digitalizzazione permette inoltre di moltiplicare le opportunità di istruzione, come dimostra il successo della piattaforma di formazione online Eneza, utilizzata nel 2021 da ben 11,1 milioni di utenti tra Kenya, Ghana, Costa d’Avorio e Rwanda.
Insomma, come vi abbiamo già raccontato in altri articoli del sito, l’innovazione in Africa fa rima con digitalizzazione. Nel dossier ci sono tanti esempi di “best practice” di innovazione africana, alcune sorprendenti e singolari. Vi invito pertanto a scaricare il report e a leggerlo cliccando qui o sull’immagine sotto.
Vi ricordo per un approfondimento del tema gli altri articoli sull’Africa che trovate sul sito: