Il paradosso potrebbe compiersi quest’anno, almeno in Occidente. Le criptovalute erano nate nel 2008 come monete “anti-sistema”, ma ora sono proprio le banche centrali a valutare lo sbarco in questo segmento valutario. Un tema in cui sono coinvolte le principali banche, dalla Fed alla Bce alla PBoC.
Entro l’anno potrebbe esserci la decisione di BCE ed Eurosistema di avviare nella pratica il progetto “euro digitale”.
Tematiche doppiamente complesse che vanno dal campo economico e finanziario a quelle tecnologico. la moneta digitale sarebbe infatti una passività dell’Eurosistema, quindi più sicura di un deposito bancario e questo rischia di fare concorrenza alla raccolta del sistema bancario. Dall’altra parte la tecnologia che dovrà sovrintendere la digitalizzazione, le transazioni, la sicurezza.
Tutti temi complessi ma comunque avvincenti e importanti. Ne parla un grande esperto del settore: Emilio Barucci, che al Politecnico di Milano è professore ordinario di Finanza matematica, direttore del QFinLab, del Master in Finanza Quantitativa e del Master Fintech GSOM-Politecnico di Milano.
Il libro è “Euro digitale. Una sfida da vincere nell’interesse di tutti” (Egea, 2023 – pp. 160 – euro 18,00).
Dopo aver lanciato due anni di “fase di investigazione”, la Banca Centrale Europea si appresta infatti, nel prossimo autunno, a decidere se procedere o meno con una “fase di realizzazione”, che durerà tre anni e dovrebbe essere propedeutica alla scelta se emetterlo o meno. Una risoluzione per cui non è prevista alcuna scadenza e che sarà presa dopo che il Parlamento Europeo avrà legiferato in materia fornendo le principali linee di indirizzo. “La decisione non è stata presa”, spiega Barucci, “ma ci sono tutti presupposti perché sia positiva visto lo stato di avanzamento del progetto, il dispendio di energie e la rilevanza delle motivazioni che spingono per procedere in questa direzione”.
“Insomma, ci vorranno alcuni anni per avere l’euro digitale nelle nostre tasche (virtuali), non sappiamo bene come sarà ma una cosa è certa: la nostra vita di tutti i giorni cambierà a partire dalle piccole cose” commenta Barucci. “Come pagheremo il caffè al bar, come faremo acquisti online o come divideremo il conto al ristorante tra amici”.
“Illustrando le scelte esplorative che sono state fatte, in questo libro cerco di mettere in evidenza le aspettative dei cittadini, le opzioni sul tavolo, gli obiettivi che la Banca Centrale Europea e il Parlamento Europeo vogliono raggiungere e le possibili ricadute sulla vita di tutti i giorni. Tra gli obiettivi mi preme ricordare: centralità della moneta di banca centrale, efficienza sul fronte costi, privacy degli individui, lotta alla criminalità, inclusione, stabilità e innovazione finanziaria. In presenza di tanti obiettivi non sarà facile trovare la quadra: le specificità adottate, infatti, dovranno trovare un equilibrio tra le priorità da raggiungere”.
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