Dopo il rally del mercato tecnologico in atto da aprile, è arrivato il momento di monetizzare, vendendo i propri investimenti? Oppure il mercato rimane ben posizionato e quindi vale la pena continuare a cavalcare il trend?
A Legal & General Investment Management propendono per la seconda ipotesi. Il Tech presenta infatti molti punti di forza:
- ha buon posizionamento, che gli permette di beneficiare dei trend del post-pandemia; l’alta liquidità del settore consente di effettuare investimenti opportunistici, in uno scenario nel quale prevediamo un’accelerazione del passaggio di molte attività all’online;
- il tech è un probabile vincitore in uno scenario di bolla per gli investitori-retail;
- beneficia di un clima di bassi tassi d’interesse perduranti per molto tempo;
- è meglio in grado della maggior parte dei settori di aumentare gli utili attraverso tagli dei costi, riacquisti o dividendi;
- è relativamente immune all’aumento del costo del lavoro attualmente in atto negli Stati Uniti;
- ha un’esposizione diretta al ciclo del credito relativamente bassa, anche se il segmento del capitale di rischio del mercato potrebbe incontrare difficoltà e questo potrebbe avere alcune ricadute;
- si colloca nel segmento dei costi elevati del mercato statunitense, ma le sue prospettive di crescita rendono accettabili le valutazioni.
Nonostante la sua sovraperformance, poi, la valutazione relativa del settore rispetto all’S&P500 oggi sia la stessa di gennaio: una grande differenza rispetto all’impennata del tech nei primi anni ’90, guidata prevalentemente dalle valutazioni.
“Tutto ciò può sembrare controintuitivo, ma si può capire guardando alle aspettative sui guadagni relativi, che crescono di pari passo con i prezzi relativi, come si evince dal grafico sottostante – spiega Lars Kreckel, Global Equity Strategist di Legal & General Investment Management – Pertanto, mantenere una posizione lunga sulla tecnologia significa essere convinti di un cambio di passo importante nell’andamento dei guadagni relativi, aspetto che non sembra poi così inverosimile, vista l’accelerazione di alcuni trend a cui abbiamo accennato”.
Nelle recenti reporting seasons, le società hanno continuato a superare le stime degli analisti, nonostante questi continuassero ad aumentarle. Infine, questa caratteristica di battere le attese non riguarda solo il 2020. In conclusione, non c’è nessuna prova materiale che le previsioni degli analisti per questo settore siano eccessive.
Sui vari settori aleggia ora anche l’attesa delle elezioni presidenziali. Anche il Tech potrebbe essere coinvolto? “Un secondo mandato di Trump potrebbe a lunghi tratti rappresentare una continuazione di quanto visto negli ultimi anni, mentre una vittoria di Joe Biden è uno scenario meno certo, ma Biden non ha mai mostrato una particolare passione per questo tema ed è quindi improbabile che la regolamentazione del settore tecnologico sia una priorità – continua Kreckel – Infine, il fatto che la supremazia tecnologica sia un aspetto centrale nella lotta geopolitica tra Cina e Stati Uniti allontana ulteriormente l’evenienza di una regolamentazione più aspra che certamente andrebbe a danneggiare questi ultimi”.