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Mercoledì 19 aprile abbiamo pubblicato una approfondita analisi sulle problematiche di Tesla dal titolo “Prospettive problematiche per Tesla e il titolo continuerà a ‘normalizzarsi’” che ha riscontrato un grande apprezzamento da parte vostra, cari lettori e lettrici del sito.
Pertanto, oggi approfondiamo il tema grazie a una dotta analisi a cura di Anthony Sassine, CFA Senior Investment Strategist di KraneShares.
Opportunità di investimento negli EV
I veicoli elettrici offrono opportunità d’investimento su orizzonti pluridecennali. Il settore ha registrato un aumento di quasi il 75% nel 2020 e del 38% nel 2021. Nel 2022 ha perso un po’ di terreno a causa di diversi fattori, anche inaspettati, tra cui la guerra e la risalita dei tassi, soprattutto negli Stati Uniti e successivamente negli altri Paesi. Non è una sorpresa che questo stia frenando la domanda nel 2023, ma se guardiamo al lungo termine, questo settore presenta per gli investitori interessanti opportunità di crescita per i prossimi 20-30 anni.
Gran parte di queste opportunità sono legate al clima: per risolvere il problema del cambiamento climatico sono previsti infatti investimenti per oltre 200.000 miliardi di dollari e molti di questi – almeno il 50% – saranno destinati all’elettrificazione e allo stoccaggio dell’energia. L’ecosistema dei veicoli elettrici sarà il principale beneficiario di questi investimenti.
Attualmente ci sono quasi 1,2 miliardi di auto ICE (con motore a combustione interna) a livello globale e solo 26 milioni di veicoli elettrici. Nei prossimi 20-30 anni questo equilibrio dovrà cambiare radicalmente, le vendite di veicoli elettrici aumenteranno e tutte le aziende coinvolte in questo ecosistema ne trarranno beneficio. Ecco perché riteniamo che gli investitori debbano assolutamente esporsi a questo spazio che ancora però non è molto rappresentato negli indici globali come l’MSCI ACWI o l’S&P 500.
Non c’è solo Tesla
Quando si pensa a questo settore, inoltre, molti tendono a ridurlo a poche aziende come Tesla, NIO e BYD. Tuttavia, bisogna considerare l’intero ecosistema dei veicoli elettrici, composto da aziende che forniscono, ad esempio, i componenti interni di questi veicoli, come le batterie, i sensori e l’hardware. Pertanto, per avere un’esposizione completa a questo tema è necessario investire nei diversi sottosettori, ottenendo anche una maggiore diversificazione del portafoglio.
Se guardiamo alle vendite di veicoli elettrici, c’è stato un punto di svolta importante negli ultimi due / tre anni. Nel 2020 sono stati venduti 3,2 milioni di veicoli, un significativo aumento rispetto ai 2,1 del 2019. Nel 2022 siamo arrivati a 10,3 e prevediamo quest’anno un’ulteriore crescita del 30% delle vendite.
Il prossimo passo sarà la cosiddetta Ice parity, ovvero il momento in cui i prezzi dei veicoli elettrici saranno pari a quelli delle auto con motore a combustione interna. Una volta raggiunta la parità, crediamo ci potrà essere un’adozione di massa di questo tipo di veicoli.
Le materie prime per la transizione
Nel 2022, con l’inizio della guerra, abbiamo visto i prezzi dei metalli aumentare e i margini ridursi. I prezzi delle batterie sono naturalmente aumentati, perché la maggior parte di esse è costituita da metalli come il litio, il cobalto e il nichel. Questo ha impattato in un primo momento soprattutto i produttori di batterie, ma in seguito anche le aziende automobilistiche, già provate dal forte aumento dei tassi da parte della Fed a causa dell’inflazione.
Il prezzo del litio, ad esempio, è cresciuto del 230% nel 2022, ma ora sta scendendo e ci aspettiamo che continui a diminuire, grazie alla maggiore disponibilità creatasi negli ultimi anni, una situazione simile a quanto sta accadendo con i semiconduttori, dove vediamo ora un eccesso di scorte. Anche se, nel lungo periodo, la domanda di litio è destinata ad aumentare a causa della crescente adozione dei veicoli elettrici.
Produttori e mercati di sbocco
I produttori di veicoli elettrici come Tesla, NIO, BYD, XPENG, Rivian sono tutti ben capitalizzati, e spesso hanno il supporto di grandi gruppi, come Tencent, Alibaba, Amazon e Ford, con liquidità sufficiente a sostenerli nei prossimi anni fino a quando non diventeranno redditizi.
Per quanto riguarda l’allocazione per Paese, la Cina è il più grande mercato dei veicoli elettrici a livello globale, dove si registra la maggior parte delle vendite, quindi non avere un’esposizione a questo Paese significa perdere molte opportunità. Anche gli Stati Uniti, l’Europa, la Corea del Sud e il Giappone sono aree alle quali esporsi per intercettare le opportunità offerte dal settore dei veicoli elettrici.
Se nel 2022 i prezzi delle azioni del settore dei veicoli elettrici e dell’ecosistema della mobilità futura hanno sofferto per un quadro complicato soprattutto sul fronte delle materie prime e dei metalli, la maggior parte dei paesi hanno indicato chiaramente la via della mobilità elettrica come la strada da perseguire per far fronte ai cambiamenti climatici. Gli investimenti che ne stanno derivando non possono che far guardare con ottimismo alle società del settore, che rappresentano un’opportunità di investimento a lungo termine che occorre saper cogliere.